A Genova i funerali di Stato, lungo applauso per il presidente Mattarella e per i ministri

Presenti le massime autorità della Repubblica e della regione Liguria, oltre al capo dello Stato Sergio Mattarella, ai funerali di stato tenutisi oggi presso il padiglione blu della Fiera di Genova in memoria delle vittime del crollo del ponte Morandi sull'autostrada A10. Oltre a una larga schiera di prelati e cariche clericali, tra cui il vescovo ausiliare del capoluogo ligure, monsignor Nicolò Anselmi, ha presieduto la messa il cardinale Angelo Bagnasco. Almeno 5mila persone presenti per un ultimo saluto a chi non c'è più, vittima di un disastro infrastrutturale che è ovviamente il centro del ciclone mediatico dell'ultima settimana. «Il viadotto è crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un'arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende». Ha esordito così nella sua omelia il cardinale e arcivescovo della metropolita di Genova, auspicando una «doverosa giustizia»per sancire le responsabilità del crollo e dare un po' di pace alle famiglie coinvolte, seppur rimarcando il fatto che «nulla può cancellare e restituire».
Una folla quieta e in lutto che ha rotto il silenzio soltanto per riservare un lungo applauso, prima ai membri delle forze dell'ordine, in particolare i vigili del fuoco, che si sono distinti nelle operazioni di primo soccorso e di recupero dei cadaveri delle ormai accertate 42 vittime e in seguito per l'ingresso nel padiglione del Capo dello Stato e dei ministri del Governo Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Qualche fischio e parole di dissenso riservate invece agli esponenti del Pd Maurizio Martina e all'ex ministro Roberta Pinotti.
Hanno partecipato alla cerimonia anche i giocatori delle due squadre genovesi, il Genoa e la Sampdoria, entrati nel luogo contemporaneamente uno a fianco all'altro, accompagnati da un applauso commosso dei numerosi partecipanti. Presenti anche i rispettivi presidenti delle due società Preziosi e Ferrero.
Nella lunga omelia del cardinal Bagnasco anche un pensiero ai numerosi sfollati colpiti, se non altro in maniera marginale, dalla disgrazia che ha «lacerato Genova». A tal proposito il comune dovrebbe a breve rendere disponibile una struttura, per concessione di Cassa depositi e prestiti in collaborazione con la regione Liguria e altre istituzioni coinvolte, la palazzina "Ex Casa delle Infermiere", di circa 2mila metri quadrati e in grado di ospitare almeno un centinaio di persone.
Tra i presenti ai funerali anche i vertici di Autostrade, al centro del putiferio dopo il rimbalzo delle responsabilità in merito alla mancata chiusura di un ponte vetusto e che necessitava di urgenti opere di manutenzione. Proprio l'ad Giovanni Castellucci ha voluto rivolgere a tutti i cittadini coinvolti nella tragedia sentite scuse per «la mancata vicinanza che si è percepita da parte del gruppo Autostrade nel dramma del ponte. La prima iniziativa», ha proseguito l'amministratore delegato, «sarà l'istituzione da parte di Atlantia di un fondo per le famiglie delle vittime, affineremo con il comune le modalità di gestione per l'erogazione delle risorse. Sarà il comune a gestirlo». Oltre a ciò il dirigente del gruppo che ha in gestione migliaia di chilometri di infrastrutture viarie nel nostro Paese, ha annunciato l'interruzione del pedaggio per i tratti «da Bolzaneto a Genova Ovest e da Prà a Genova aeroporto» sulle arterie A10 e A7
Famiglie, almeno due di quelle coinvolte, che hanno presentato alla Procura di Genova una denuncia contro ignoti, in attesa delle indagini della commissione di inchiesta congiunte a quelle della Procura per l'individuazione dei responsabili della sciagura del 14 agosto.
Intanto è di poche ore fa la notizia certa del ritrovamento dell'ultimo disperso della tragedia, Mirko Vicini, il cui cadavere è stato rinvenuto tra le macerie portando il bilancio al numero, per ora definitivo, di quarantadue vittime.