Corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, falso ideologico, truffa ai danni dello Stato. Per queste accuse, a seconda delle singole posizioni, è stato arrestato l'ex direttore del carcere di Bergamo ed altri cinque indagati.
I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dai militari dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. L'ordinanza è del gip Lucia Graziosi. Invece il comandante ed un commissario della Polizia Penitenziaria di Bergamo, quest'ultimo distaccato presso il Carcere di Monza, ed il Dirigente Sanitario del Carcere del capoluogo orobico e due imprenditori di Urgnano (BG), sono finiti agli arresti domiciliari.
Le indagini nascono per far luce sul trattamento carcerario di favore garantito ad un imprenditore arrestato, nell'aprile 2017, dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell'ambito di indagini collegate alla realizzazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. L'arrestato, ristretto nella circostanza presso il carcere di Bergamo, aveva di fatto evitato il regime carcerario ordinario, fruendo di un lungo ricovero presso l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, grazie a certificazioni mediche attestanti un grave shock emotivo che non risulta che il detenuto avesse effettivamente subito.
