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Codacons denuncia conflitto di interessi nell’assegnazione delle Bandiere Blu



“Non è tutto mare pulito quel che luccica”. Il Codacons decide di fare chiarezza sulle “Bandiere Blu”, riconoscimento assegnato ogni anno dalla danese Foundation for Enviromental Education (Fee) alle migliori spiagge italiane ed ai Comuni che si dimostrano virtuosi nel rispetto delle norme sulla gestione sostenibile del territorio.

In particolare, l’esposto inviato alla Procura della Repubblica, all’Anac ed all’Antitrust dal Codacons servirebbe proprio a far luce sui criteri d’assegnazione da parte dell’ente e sull’iter compiuto nei rapporti che si interlacciano con i vari comuni interessati. Sì, perché avere la “bandiera blu” è traino e volano di economie e tratti di costa interessati: l’associazione a tutela dei consumatori vorrebbe rendere chiari e trasparenti i rapporti economici, seppur indiretti, tra i Comuni a cui viene rilasciato il riconoscimento e la Fee, plenipotenziaria dal punto di vista di tali assegnazioni.


“Sembrerebbe emergere una prassi”, scrive il Codacons nell’esposto, “Da un lato la procedura di attribuzione della bandiera blu è gratuita, dall'altro sembrerebbero esservi dei costi a carico dei Comuni per erogare corsi di formazione, tramite FEE Italia, alle scuole dei Comuni interessati. Qualora le procedure di attribuzione delle Bandiere fossero sorte sul presupposto – certamente indiretto e non diretto - di un accordo/convenzione o altra forma di fondamento contrattuale con il Comune, è indubbio che si debba procedere a far chiarezza circa le procedure amministrative che hanno determinato sia l'accordo di sponsorizzazione e pubblicità che la stessa realizzazione della procedura di valutazione delle acque”.


Il Codacons pone la lente d’ingrandimento sui casi anomali di Sellia Marina in Calabria, località che ha ricevuto quest’anno la bandiera blu ma che è al centro di denunce per il grave stato d’inquinamento del mare.


L’associazione a tutela dei consumatori chiede ai soggetti deputati al controllo di aprire “una istruttoria finalizzata ad accertare la correttezza, sotto un profilo tecnico/giuridico, delle procedura di assegnazione dei riconoscimenti alla balneazione e, quindi, un accertamento circa l’esistenza di rapporti giuridico-economici, anche non direttamente riconducibili (ad esempio procedure per acquisto bandiere, ovvero, costi sostenuto per assegnare corsi in tema di tutela ambiente nelle scuole) - ma comunque influenti - per il procedimento di rilascio dei riconoscimenti bandiera blu”.


Una spiaggia su dieci di quelle inserite in questa speciale graduatoria è italiana: il Belpaese si segnala con 26 nuovi ingressi dal 7 maggio 2018, data d’emanazione da parte della Fee della lista di luoghi virtuosi (32esima edizione). Tra le new entries Piano di Sorrento, Sorrento, Ispani, Rodi garganico, Peschici e Zapponeta.


Per quanto riguarda i criteri, il riconoscimento viene assegnato sulla base di 32 regole base, che comprendono gestione sostenibile del territorio (depurazione delle acque e smaltimento dei rifiuti), presenza di spazi verdi, qualità dei servizi degli stabilimenti balneari.


Alessandro Sticozzi

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