Disoccupazione da record negli Usa: mai così alta dalla Grande Depressione
Aggiornamento: 9 mag 2020
Si profila come una vera e propria crisi sociale quella che si è abbattuta sugli Usa a causa della pandemia, con 20,5 milioni di posti di lavoro persi nel solo mese di Aprile, ben oltre gli 8,7 milioni bruciati durante l'ultima intera recessione. Il tasso di disoccupazione e' volato al 14,7%, il livello piu' alto dalla Grande Depressione. E l'incubo potrebbe non essere finito perchè in maggio il tasso di disoccupazione potrebbe salire addirittura al 20%. I dati "non sono una sorpresa, erano attesi. I posti di lavoro persi torneranno e il prossimo anno sara' positivo per l'economia", fa sapere Donald Trump, nel tentativo di stemperare i timori. Ottimista anche Wall Street, che avanza decisa nonostante la doccia fredda. Gli investitori si attendevano infatti dati decisamente peggiori - oltre 21 milioni di posti persi e una disoccupazione al 16% - e quindi le rilevazioni attuali sono tutto sommato positive. Inoltre i dati si riferiscono al mese di aprile, quello del picco del Great Lockdown, lasciando quindi intravedere spiragli di miglioramento. Senza contare che le perdite sono concentrate nei settori dell'ospitalita' e della ristorazione, offuscando la forza di altre aree del mercato. Le rilevazioni del ministero del Lavoro americano nascondono pero' una realta' probabilmente molto peggiore di quella catturata dai numeri.

Il tasso di disoccupazione e' calcolato sul numero di persone attivamente a caccia di un posto di lavoro, una misura non adatta ai tempi del coronavirus che costringe a casa e chiude aziende e negozi. Il dato non riflette neanche i lavoratori che, pur mantenendo il loro impiego, si sono visti ridurre le ore lavorate o il salario. Quasi 11 milioni di americani hanno dichiarato di lavorare part-time in aprile perche' non hanno potuto trovare un'occupazione a tempo pieno. Si tratta di una cifra superiore ai quattro milioni del pre-coronavirus e che si inserisce nel 51,3% di quota della popolazione con un impiego, la cifra piu' bassa di sempre. Alcuni osservatori 'ottimisti' prevedono che la crisi svanira' rapidamente cosi' come arrivata. Altri invece consigliano di abbandonare le speranze per una ripresa a V e di guardare ai danni causati dal coronavirus e valutare l'adeguatezza della risposta delle autorita'. L'obiettivo, a loro avviso, e' evitare gli errori commessi durante la Grande Depressione. Sbagli che hanno ritardato la ripresa, causato cicatrici indelebili nella memoria, e che ora la Fed e il Congresso sono chiamati a non commettere. Finora l'amministrazione Trump, con l'aiuto di democratici e repubblicani, ha stanziato 3.000 miliardi di dollari di aiuti. La Fed ha messo in campo misure straordinarie spingendosi ben al di la' di quanto fatto fra il 2008 e il 2009. Gli effetti di tutte queste misure non si sono pero' ancora fatti sentire e il timore e' quello di una frenata economica ben peggiore delle attese, con ripercussioni soprattutto per Trump che, sulla forza dell'economia, si gioca la rielezione.