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Gasparri: «Nessun inciucio su nomina Foa, forza di Salvini è suo consenso. Fi risolva suoi problemi»



Dopo l’approvazione della nomina di Marcello Foa a presidente della Rai, ratificata dalla Commissione di Vigilanza in seduta comune con 27 sì, 3 contrari, una scheda nulla e una bianca, ecco il parere del Senatore di Fi Maurizio Gasparri in merito al cambio di direzione del partito, contrario inizialmente alla scelta di Foa e infine decisivo per la conferma della sua elezione nel Cda dell’azienda pubblica.


Senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia), presidente della giunta delle Elezioni di Palazzo Madama e componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, allora Marcello Foa anche con il vostro voto ce l’ha fatta a diventare presidente della Rai. Cosa è cambiato rispetto a quest’estate quando Fi non lo votò e il centrodestra si spaccò?


E’ cambiato il metodo perché c’è stato un confronto politico tra Forza Italia e la Lega, insieme con Fratelli d’Italia. Essendo una nomina con ratifica di una commissione parlamentare è normale che ci sia stato un confronto politico tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Poi, oltre a questo noi abbiamo fatto un emendamento chiedendo un’audizione preventiva del presidente designato, che è una novità. La “legge Gasparri” prevede il quorum dei due terzi e la stessa legge è stata rafforzata perché si è andati oltre con un’audizione preventiva, che comunque è un metodo di trasparenza e di coinvolgimento. E quindi è stato detto no al metodo dell’imposizione. E’ così cambiato il clima politico con il confronto ed è cambiata la procedura che è stata resa più trasparente con l’audizione di Foa di questa mattina (mercoledì 26 settembre ndr) prima del voto.


D’accordo, ma non temete ora sul centrodestra un’ egemonia della Lega di Salvini rafforzata dall’elezione di Foa a presidente della Rai?


Salvini oggi ha una forza che deriva dal consenso che ha. Se tu vuoi riequilibrare i rapporti, devi organizzarti e prendere forza e consenso nel Paese. E quindi Forza Italia deve affrontare i problemi che ha, di riorganizzazione, rilancio, presenza, a prescindere dalla vicenda della Rai, dove se ci fossero squilibri, prevaricazioni, mortificazioni del pluralismo diremo la nostra. La commissione di Vigilanza mica si è sciolta questa sera con il voto espresso. Vigila e vigilerà sulla deontologia della Rai, sull’equilibrio, sul pluralismo.


Berlusconi, quindi, come ha annunciato a Fiuggi tornerà in campo alle Europee? Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Fi, ha auspicato che si candidi al Sud.


Noi questo ce lo auguriamo e tutti glielo chiediamo. Speriamo che Berlusconi decida di fare anche questo ulteriore sforzo. Ne ha fatti tanti.


Berlusconi è tornato a esprimere in serata giudizi molto duri contro la politica economica del governo giallo-verde che penalizzerebbe la crescita e rischia di mettere l’Italia “in un vicolo cieco”.


Non lo ho ancora letto. Ma lo condivido a scatola chiusa, dice cose assolutamente sensate e condivisibili.


Il Pd ora vi accusa di “mercimonio” e “inciucione” tra “Arcore, Lega e Cinque Stelle”.


Abbiamo fatto un confronto alla luce del sole. Nessun inciucio, non abbiamo nulla in cambio e non è nessun mercimonio. Abbiamo avuto un confronto nelle sedi politiche, nelle settimane scorse , abbiamo ottenuto un confronto preventivo con il designato presidente nella sede istituzionale della commissione di Vigilanza. Quindi, in qualche modo questa vicenda doveva trovare uno sblocco. C’è stata una procedura trasparente. E anche il confronto politico che c’è stato, con l’incontro dei leader, è stato assolutamente normale. Poi, la designazione doveva essere ratificata dal parlamento che è un organo politico, espressione della democrazia, dei cittadini. Non abbiamo quindi deciso in luoghi che non abbiano una loro consacrazione democratica.


I maligni hanno detto che ci sarebbe stato uno “scambio” nel centrodestra tra Foa e candidature alle Regionali.


C’è stato un confronto per verificare se il centrodestra c’era nella prospettiva politica-elettorale. Si è visto che c’era e quindi poteva anche confrontarsi sui temi del servizio pubblico radiotelevisivo. Il fatto di poter constatare l’esistenza di una prospettiva politica, strategica del centrodestra viva e operosa ha sicuramente facilitato anche il confronto sui temi del servizio pubblico.



Di Paola Sacchi

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