Il Cda di Autostrade afferma di aver rispettato gli obblighi, Toninelli: «Indecente»

Il confronto tra Autostrade per l'Italia e il governo infervora sempre di più, e oggi ha raggiunto la vetta più incandescente. Autostrade resta pienamente convinta di avere rispettato gli obblighi di concessione stipulati col ministero delle Infrastrutture. Sì, anche per quanto riguarda ponte Morandi. Si legge che il consiglio ha «preso atto degli elementi di confutazione alla lettera del ministero delle Infrastrutture datata 16 agosto 2018 predisposti dalle strutture tecniche della società e ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società». La lettera di riscontro e i relativi allegati saranno inviati al ministero nel termine assegnato, ha spiegato la società. Il Cda e il collegio sindacale, inoltre, «hanno rinnovato il proprio cordoglio per le vittime, il dolore per i feriti e la vicinanza all'intera comunità genovese e alle istituzioni». Autostrade ha aggiunto anche che durante il Cda è stato fatto un aggiornamento in merito all'avanzamento delle iniziative condivise nell'adunanza del 21 agosto, «in particolare, gli aiuti alle famiglie colpite che hanno interessato più di 200 nuclei familiari, le iniziative di ripristino della viabilità cittadina, le ulteriori iniziative di agevolazione del pedaggio e l'avanzamento del progetto di demolizione e ricostruzione del ponte».
Ma dispiacere e scuse non bastano al governo Lega-M5S, che ribatte duramente sulla convinzione di Autostrade di aver adempiuto agli obblighi concessori. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli lancia il suo attacco su Twitter: «È incredibile sentir parlare Autostrade di "puntuale adempimento degli obblighi" dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all'indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano».
Altrettanto severo è stato il Vicepremier Di Maio, che scrive su Facebook: «Me la sono riletta tutta attentamente», la convenzione, «far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto».Aggiunge anche: «Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere... Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo». E la critica continua, portata avanti dal sottosegretario M5S agli affari regionali Stefano Buffagni: «Ricordiamo ad Autostrade che il suo puntuale adempimento degli obblighi ha fatto crollare un ponte causando la morte di ben 43 persone», ha dichiarato. «Forse sarebbe il caso di tacere davanti a una tragedia simile, ma visto che la società Autostrade decide di non farlo allora è il caso di rinfrescare loro la memoria, perché nella convenzione con il ministero dei Trasporti, tra gli obblighi previsti per il concessionario all'articolo 3, comma 1, lettera b, c'è quello del mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse. Di quale puntuale adempimento stiamo parlando quindi visti i disastrosi risultati? Considerando che sarebbero stati già inadempienti anche per una sola buca mentre invece hanno fatto cadere un ponte intero, questi signori stanno oltraggiando ancora una volta le vittime e le loro famiglie, ed è chiaro che non devono più avere niente a che fare con la cosa pubblica». Autostrade, in poche parole, sta venendo smontata pezzo per pezzo. E si aggiunge a quest'enorme lavata di capo anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, che conferma l’idea del governo di revocare la concessione. «Bisogna andare dritto per dritto», afferma: «C’è già una procedura avviata. A tutti si concede il diritto di difesa. Avranno pochi giorni per rispondere e poi si deciderà». Parlando di nazionalizzazione Giorgetti risponde così:«Dubito che Anas abbia le strutture tecniche adeguate, in questo momento, per gestire le autostrade. La seconda possibilità è quella di fare una nuova gara con modalità diverse, su tariffe e manutenzione. Primo obiettivo è la revoca della concessione alla società Autostrade, poi discuteremo politicamente come procedere» sulla gestione della rete autostradale. Sempre per il sottosegretario «il fatto è talmente eclatante» che «la responsabilità di Autostrade appare evidente. La vedo difficile pensarla diversamente».
Ieri, intanto, i vertici di Autostrade hanno incontrato il commissario Toti e le istituzioni liguri per fare il punto sul piano di demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera. «Abbiamo presentato, nei tempi nei quali ci eravamo impegnati a farlo, una serie di opzioni di demolizione e di ricostruzione del viadotto Polcevera, che saranno in parte sovrapposte, confermando sostanzialmente i tempi già annunciati. In ogni caso i piani potranno diventare definitivi solo dopo l'accesso ai luoghi e richiederanno integrazioni e affinamenti sul piano architettonico, da condividere con le parti interessate». Così l'amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, Giovanni Castellucci. Nel progetto non si esclude la partecipazione di Ficantieri per la realizzazione del nuovo ponte d'acciaio e Renzo Piano come architetto "di buon cuore" che aiuterà nella ricostruzione del tratto di città distrutto. Il governatore ligure vorrebbe una demolizione rapida, chiedendo anche una legge speciale al governo:«È stato presentato il piano di demolizione preliminare. Per avere la tempistica esatta andremo a chiedere il permesso alla procura perché l'area è sequestrata. Il piano di demolizione sarà più breve del previsto, si pensa a 30 giorni di esecuzione. Il moncone Est sarà demolito in modo più rapido con mezzi meccanici ed esplosivi, come idea. Mentre il moncone ovest sarà smontato pezzo pezzo. In un mese potrebbe essere operativo il piano esecutivo. Serve un giorno per demolire la parte Est del moncone di ponte Morandi e in quel momento vanno giù anche 150 appartamenti».
di Alessio La Greca