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«Il moncone est del ponte Morandi crollerà»: lo dice la Commissione Ispettiva del Ministero


«Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione ministeriale che segnala sul pilone 10 un evidente stato di corrosione di grado elevato», ha quindi detto il prefetto di Genova Fiamma Spena. Il pilone 10 è quello che sostiene il moncone est di ponte Morandi.

L’esame della documentazione progettuale per gli interventi di manutenzione sulla struttura, hanno evidenziato per «la pila n.10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali di grado più elevato, 4 su una scala di cinque, rispetto a quello che era stato riscontrato nella pila n.9 crollata, che risultava di livello 3», si legge nella relazione che la Commissione ministeriale ispettiva ha inviato alla struttura commissariale.

Una situazione alquanto allarmante che necessita di interventi immediati, perché il pilone 10 potrebbe crollare sulle case scampate al disastro dello scorso 18 agosto.

Nel merito è entrato il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Sono d’accordo con il sindaco e ho sentito più volte anche il procuratore Cozzi, bisogna puntare all’abbattimento nel più breve tempo possibile di tutto quello che rimane del ponte Morandi, una brutta carcassa e un brutto simbolo». In una lettera inviata alla società Autostrade Toti ha scritto: «Stante le rilevate condizioni di pericolo, si resta in attesa di conoscere le attività che Autostrade per l’Italia, soggetto gestore dell’infrastruttura autostradale A10, intende immediatamente porre in essere, nel rigoroso rispetto delle azioni richieste dall’Autorità Giudiziaria, per la messa in sicurezza o demolizione dei tronconi del viadotto non collassati ed instabili». Il governatore ha sottolineato che «c’è una questione di tempi» ma «la politica ha già detto che di quel ponte non resterà su né l’ala di levante né di ponente. Verrà completamente smantellato. E i costi sono a carico di Autostrade: è il concessionario della tratta l’unico autorizzato a fare i lavori, fino a quando i percorsi presi dal governo sulla revoca non arriveranno a destinazione». E ha aggiunto infine: «Ogni intervento sul ponte e la sua eventuale costruzione spetta al momento ad Autostrade. Se cambieranno le condizioni di legge, vedremo».

Intanto la Guardia di Finanza, su mandato della procura genovese, è entrata nelle sedi della Società Autostrade per l’Italia di Genova, Firenze e Roma per sequestrare documentazione utile all’inchiesta.


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