L’Avvocato Anselmo: «Trasferimento di Facciolla non sia alibi per archiviare il caso Bergamini»

Il Csm ha rimosso ieri, in misura cautelare, il procuratore 56enne Eugenio Facciolla, trasferendolo da Castrovillari a Potenza con cambio di funzione, si occuperà di giustizia civile. Il trasferimento è la conseguenza di un'indagine per corruzione nel quale Facciolla è implicato. Ma lo stesso procuratore del Pollino fu colui che nell’aprile del 2017 fece riaprire, dopo 28 anni, il caso Denis Bergamini, morto il 18 novembre 1989. Dalla prima inchiesta emerse che il calciatore del Cosenza si era suicidato lanciandosi sotto un camion in transito sulla statale 106, ma Facciolla, spinto dalla ricerca della verità, fece riaprire il fascicolo e le sue indagini, supportate da una super perizia di 12 esperti, hanno dimostrato che Denis Bergamini non è morto investito da un camion, ma è stato soffocato con un sacchetto di plastica in viso e, solo successivamente, è stato gettato sotto il mezzo per simulare un suicidio e nascondere invece le reali cause della morte. Proprio in questi giorni il procuratore Facciolla avrebbe dovuto chiudere le indagini e rinviare a giudizio almeno tre persone, presunti responsabili dell'omicidio del calciatore, ma questo trasferimento rischia di vanificare l'inchiesta.
Spraynews ha intervistato l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini che da 30 anni attende giustizia.
Cosa ne pensa del trasferimento del procuratore Facciolla a Potenza con cambio di funzione?
«Su questo non ho nessuna dichiarazione da fare, posso solo dire che sono molto dispiaciuto e molto preoccupato per le sorti dell’inchiesta sulla morte di Bergamini»
Ritiene che arrivati cosi vicini alla soluzione il nuovo procuratore chiuderà il caso?
«Per adesso non è stato nominato un nuovo procuratore, vediamo cosa succede dopo il provvedimento e attendiamo gli sviluppi. Spero che si continui il lavoro portato avanti da Facciolla e si faccia chiarezza sull’uccisione di Denis Bergamini. Io credo che lo Stato, fatto salvo l’operato del procuratore di Castrovillari dal 2017 ad oggi, si deve proprio vergognare di come è stato gestito il caso.»
Sulla vicenda sono intervenuti l’ex deputato di Napoli, Amedeo Laboccetta (Polo Sud), Fabrizio Cicchitto (presidente Riformismo e Libertà) e la giornalista Rita Cavallaro, autrice di un libro sul caso del calciatore ucciso. Tutti hanno espresso la loro solidarietà, in una nota, al procuratore Eugenio Facciolla:
Amedeo Laboccetta: «Esprimo la mia solidarietà e mi auguro che il dottor Facciolla possa chiarire la sua posizione nell’ambito dell’inchiesta per corruzione coordinata dai magistrati di Salerno. Quello che però preoccupa per il trasferimento del procuratore è l’andamento dell’inchiesta sull’omicidio di Donato Bergamini che rischia così di essere vanificata. Nel rispetto della famiglia Bergamini, che da ormai trent’anni aspetta giustizia per Donato, chiedo al nuovo procuratore di Castrovillari di proseguire il lavoro di Facciolla e di non permettere che il caso venga chiuso.»
Fabrizio Cicchitto: « Sconcerta come il giustizialismo dilagante abbia oscurato la presunzione d’innocenza tipica del nostro sistema giudiziario. Navighiamo ormai in tempi bui se pensiamo che il Csm, sulla base di un’indagine ancora da chiarire, rimuova un procuratore capo, in questo caso Eugenio Facciolla, da Castrovillari per mandarlo a fare il giudice civile a Potenza. Soprattutto se pensiamo che questo trasferimento possa inficiare un’indagine voluta proprio da Facciolla e ormai in fase di richiesta di rinvio a giudizio. Mi riferisco al caso di Denis Bergamini, il giocatore del Cosenza calcio ucciso trent’anni fa. Sul suo fascicolo fu scritto suicidio, perché gli assassini dopo averlo soffocato con una busta di plastica in testa lo gettarono sotto un camion per dare vita a una messinscena. Ma oggi, grazie all’indagine di Facciolla, sappiamo che fu effettivamente ammazzato, come emerge da una superperizia. Esprimo solidarietà alla famiglia Bergamini, che merita giustizia, e al procuratore Facciolla, convinto che il suo successore proseguirà sulla strada intrapresa e chiederà il rinvio a giudizio degli indagati per la morte di Denis.»
Rita Cavallaro: «Nell'esprimere al procuratore la mia vicinanza e solidarietà, con l'augurio che possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti, non posso che rivolgere un pensiero alla famiglia Bergamini, che ormai da trent'anni aspetta giustizia per la morte di Denis, la cui dinamica, attraverso le carte dell'inchiesta, ho ampiamente spiegato nel mio libro "Oltre l'indizio. Segreti e verità nell'omicidio Bergamini", edito da Male Edizioni di Monica Macchioni. Mi auguro che il caso non venga di nuovo chiuso e che il nuovo procuratore di Castrovillari porti avanti l'operato di Facciolla, che si vada a processo con le nuove perizie e che un tribunale decida se gli indagati sono colpevoli o innocenti. Denis e la sua famiglia meritano davvero giustizia”
di Camilla Taviti