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Macron: "Mente chi parla di crisi migratoria". Replica Salvini: "È un arrogante, apra i porti"


La Francia stuzzica ancora l'Italia sul tema dell'immigrazione. È il presidente Emmanuel Macron a lanciare la nuova provocazione al nostro Paese, con dichiarazioni che, certamente, sono fuori dalla realtà. "Bisogna essere chiari e guardare le cifre, l'Italia non sta vivendo una crisi migratoria come c'era fino all'anno scorso. Chi lo dice, dice una bugia", ha dichiarato il presidente francese, con quello che sembra u chiaro attacco al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Una crisi politica", ha aggiunto Macron rendendo ancor più chiaro il suo riferimento al leader della Lega, è provocata da "estremisti che giocano sulle paure. Ma non bisogna cedere nulla allo spirito di manipolazione". Insomma, Macron non fa il nome di Salvini, ma non il titolare del Viminale si è giustamente sentito chiamato in causa. E, con il solito spirito combattivo che ha sempre dimostrato, ha risposto senza mezzi termini, dando dell'arrogante al primo ministro d'Oltralpe. Ha puntualizzato Salvini: "Se l'arroganza francese pensa di trasformare l'Italia nel campo profughi di tutta Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire". Il vicepremier ha poi snocciolato i dati dell'immigrazione incontrollata: "Seicentocinquantamila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi.  Se per l'arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia".

Non è rimasto in silenzio di fronte alle dichiarazioni di Macron neppure il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha rincarato la dose: "In Italia l'emergenza immigrazione esiste eccome ed è alimentata anche dalla Francia con i continui respingimenti alla frontiera. Macron sta candidando il suo Paese a diventare il nemico numero uno dell'Italia su questa emergenza, il popolo francese è sempre stato solidale e amico degli italiani. Ascolti loro, non chi fa soldi sulla pelle di quelle persone".

Anche perché Macron si è detto favorevole all'applicazione di sanzioni finanziarie ai paesi dell'Unione che si rifiutino di accogliere i rifugiati. Lo ha detto chiaramente dopo l'incontro con il presidente spagnolo Pedro Sanchez, al quale ha ribadito che "non ci possono essere paesi che beneficiano massicciamente della solidarietà dell'Ue e che rivendicano poi il loro egoismo nazionale quando si tratta di temi migratori". Macron è inoltre d'accordo a "porre condizioni su questo punto al finanziamento di aiuti strutturali".

Insomma, una vigilia del vertice Ue al veleno, con i principali soggetti dell'Ue arroccati ognuno sulle proprie posizioni.

Soprattutto la Francia, la cui posizione fa intravedere uno scontro sugli hotspot. "Francia e Spagna proporranno al vertice europeo sui migranti l'istituzione di centri chiusi sul territorio europeo nei paesi di primo sbarco", ha detto Macron. "È una soluzione a livello intergovernativo, può darsi che un giorno diventi europea ma non siamo costretti ad aspettare". Ma la posizione italiana va da tutt'altra direzione "Gli hotspot nei Paesi di primo sbarco vorrebbe dire "Italia pensaci tu". Non esiste", ha precisato Di Maio. "I centri vanno realizzati nei paesi di origine e transito e devono essere a guida europea. Questo è quello che il Movimento 5 Stelle chiede da anni ed è quello che chiederà il Presidente Conte a Bruxelles. Non arretreremo di un millimetro".

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