
Cooperazione e reciproco sostegno. Sembrano essere queste le parole chiave attorno a cui ruota l'incontro a Berlino fra il premier Giuseppe Conte e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, in corso in queste ore dopo che i due leader hanno rilasciato congiuntamente delle dichiarazioni nell'ambito di una conferenza stampa. Ad accogliere il Primo Ministro italiano gli onori militari della repubblica tedesca, prima di entrare nel merito della visita, la seconda a distanza di pochi giorni dall'incontro all'Eliseo con Emmanuel Macron, in cui Conte ha ribadito la necessità di una maggiore cooperazione, nell'ambito della agognata solidarietà europea, che dovrà farsi carico di temi caldi e spinosi, quali immigrazione, lavoro e flessibilità sul debito pubblico. In gioco, oltre alla credibilità del neo esecutivo nostrano, c'è una posta molto più alta, ne va infatti della sopravvivenza stessa dell'Unione Europea.
"Servono soluzioni europee, senza innescare dinamiche bilaterali che rischiano di costituire la fine di Schengen" ha esordito così Conte, mettendo subito sul piatto la questione migranti, in cui l'Italia svolge ormai da anni un ruolo fondamentale e ribadendo l'assoluta necessità di soluzioni coordinate dall' "alto", senza relegare alle singole nazioni l'onere di provvedere a se stesse, minando di fatto il principio fondante dell'Unione Europea. "Le nostre frontiere sono quelle europee, l'Italia non può continuare a fare da sola" ha aggiunto il premier.
Sostegno e totale apertura che trapelano dalla risposta della cancelliera che parla di "potenziare Frontex e tutelare le frontiere esterne: affrontiamo i problemi di petto, su richiesta dell'Italia, vogliamo aiutare anche con la nostra solidarietà, la solidarietà in Europa è una cosa che la Germania accoglie a braccia aperte".
Altra questione sul banco dell'incontro sarebbe quella attorno al forte tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile, che attanaglia tutto il continente, senza fare sconti alcuni all'Italia. Conte dovrebbe sottoporre il problema alla Merkel, nell'ottica di sensibilizzare il paese più forte dell'Unione Europea sulle possibili alternative per scongiurarlo e annuncerà la richiesta, da presentare poi al Consiglio Europeo di fine mese, di ulteriori fondi da investire nel reddito di cittadinanza e nella riqualifica dei centri di impiego.
"In sede di discussione del quadro finanziario faremo pesare la nostra voce per orientare i fondi europei verso misure di sostegno proprio a favore del'inclusione sociale. Questa povertà alimentare riguarda 445 mila bambini sotto i 15 anni, quasi 200 mila anziani sopra i 65 anni e circa 100 mila persone senza fissa dimora. Il mio governo ha come obiettivo primario combattere la povertà, aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro". Queste le parole rilasciate alla stampa dal premier italiano.
Apertura, anche in tal senso, filtrerebbe dalla risposta della Merkel : "Sappiamo che l'Italia ha problemi con la disoccupazione giovanile", ha risposto la Cancelliera, "anche su questo è importante collaborare. Possiamo dare dei suggerimenti in base all'esperienza con l'unificazione tedesca. Si sono già incontrati i nostri ministri del Lavoro" .

Intanto, mentre Conte tesse le tele delle nuove alleanze nel panorama internazionale, dosando gesti e modi, in casa nostra continua la linea dura del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, tornato a far parlare di sé per delle dichiarazioni rilasciate in giornata. Dopo i porti chiusi, sarebbe in programma un censimento per le popolazioni rom in Italia, una sorta di "anagrafe", come aveva inizialmente proposto il leader leghista, prima di dover precisare: "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, il nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei", di fronte alla marea di indignati (quelli per l'accoglienza a oltranza, purché non nei loro centri di villeggiatura) che già lo tacciavano nuovamente di ricorso a pulizie etniche o altre fantasiose ricostruzioni. Ma, come ricorda con buon senso la capogruppo di Forza Italia a Bruxelles Elisabetta Gardini "censire non è marchiare" e l'intento di Salvini è quello di proseguire sulla scia di quanto iniziato anni fa da Maroni, regolarizzare quelli che, in quanto italiani, hanno diritto a restare e chiedere l'espulsione, da coordinare fra i vari stati, per quelli irregolari.