Letta così, tra la domanda e la provocazione, non si viene subito a capo della probabilissima gravità del dato evidenziato dai carabinieri entrati nell’appartamento di Luca Alfredo Lanzalone, ex presidente Acea vicino al Movimento 5 Stelle. Quando gli inquirenti hanno controllato il computer dell’indagato all’interno della maxi inchiesta su tangenti ed irregolarità attorno alla costruzione dello stadio della Roma, con grande sorpresa e rassegnazione hanno scoperto che l’ex Presidente di Acea aveva cestinato definitivamente tutte le conversazioni.
Di qui il probabile allargamento nei prossimi giorni dell’indagine, che ad ora vede 9 persone arrestate e 27 iscritte al registro degli indagati. Perchè Lanzalone ha cancellato tutte quelle mail? Questo dovranno capire gli investigatori, che nell’ordinanza hanno lasciato tutta una serie di omissis che nasconderebbero altri nomi di politici nazionali, che per il momento non hanno voluto dare in pasto alla stampa. A Roma le voci corrono: 24 Maggio, gli inquirenti hanno preteso in Campidoglio la documentazione riferita alla consulenza affidata a Lanzalone dal Comune sulla questione stadio. Poco dopo, Virginia Raggi informa Lanzalone della specifica richiesta presentata dalle forze dell’ordine, scatenando probabilmente la “reazione e cancellazione” da parte di Lanzalone stesso. Le reazioni del mondo della politica non tardano a farsi sentire, con Anzaldi (PD) che tuona: “La Raggi ha saputo dell’inchiesta sullo Stadio lo scorso 24 maggio a seguito di perquisizione dei carabinieri in Comune e avrebbe subito informato Lanzalone. È vero? Siamo di fronte a rivelazione di segreto o complicità con l’indagato arrestato?”. Gli fa eco il senatore PD Magorno: “Raggi sapeva. Sapeva dell’inchiesta su Lanzalone. Sapeva e twittava come se nulla fosse. Una sindaca che prende in giro i propri cittadini cosa dovrebbe fare?”
