Primo successo del taser a Milano, capo pattuglia blocca una rissa solo sfoderando l'arma

È iniziata solo ieri la sperimentazione dei taser in ben dodici città italiane (Milano, Torino, Genova, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Caserta, Napoli, Brindisi, Catania e Palermo) da parte delle Forze di polizia, pistole elettriche capaci di bloccare i movimenti di un individuo. Non siamo certo i primi a introdurre questo oggetto di autodifesa, sono infatti ben 107 i paesi che ne fanno uso, ma è comunque un enorme passo avanti nel raggiungimento di un corpo di difesa il più efficiente possibile. Ed è sorprendente vedere come i primi risultati siano stati riscontrati nel primo giorno di messa in prova di queste innovative armi. Usate al momento nelle zone più difficili e complesse delle città, come le stazioni centrali, hanno dato prova della loro forza a Milano. Nella stazione principale, infatti, un capo pattuglia ha avvertito tre uomini coinvolti in una rissa che avrebbe usato l'arma elettrica qualora avessero perseguito nella loro lite. Il risultato? i tre si sono seduti a terra senza opporre resistenza. Un primo grande risultato ottenuto in piazza Duca d'Aosta nel piazzale antistante la stazione centrale di Milano. In realtà l'equipaggio dotato di Taser è arrivato sul luogo richiamato da un'altra pattuglia che era stata avvertita della lite con una telefonata, ma questo dimostra anche l'efficienza delle comunicazione tra le forze dell'ordine.
I tre uomini, due italiani di trentatre e quarant'anni e un bulgaro di trenta, pur avendo imbracciato catene e un corpo contundente, si sono piegati di fronte all'avvertimento del capo pattuglia.
«Sperimentazione del Taser, buona la prima!», commenta Salvini, soddisfatto del risultato. Su facebook scrive: «Ieri notte, nei dintorni della stazione centrale di Milano, le volanti della Polizia di Stato sono intervenute per sedare una rissa tra tre persone. Una di loro era armata con un coltello: agli agenti è bastato mostrare il Taser per bloccare i contendenti. Insomma, più sicurezza e meno rischi. Complimenti e grazie alle forze dell’ordine! Avanti così, con la volontà di introdurre il Taser anche per la Polizia Ferroviaria, per la Polizia Locale e per la Polizia Penitenziaria».
Il regolamento dell'arma elettrica prevede che, in caso di necessità, il capo pattuglia estragga il taser e lo mostri alla persona (il colore giallo non è infatti casuale, rende subito riconoscibile l'arma), poi potrà anche accendere un piccolo raggio elettrico di avvertimento. Se la persona non dovesse arrendersi, non gettando quindi la sua arma, allora si potranno sparare due piccoli dardi che rilasciano una scarica elettrica di cinque secondi, in grado di provocare contrazioni involontarie che immobilizzano un uomo. In ogni caso, dopo aver usato la "pistola", sarà obbligatorio chiamare un’ambulanza, perché la scossa, in caso di persone con problemi di salute, può essere pericolosa. Ci sono delle linee guida per l’uso dell’arma che con impulsi elettrici emesse dal Dipartimento della Pubblica sicurezza. La distanza consigliabile di tiro è dai tre ai sette metri. Il taser, indicano le regole, «va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto». Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre «considerare per quanto possibile il contesto dell'intervento ed i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta». Bisogna inoltre tener conto della «visibile condizione di vulnerabilità» del soggetto e fare attenzione all'ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche.
di Alessio La Greca