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Salerno, licenziata maestra perché senza laurea: è la prima volta


In provincia di Salerno il primo caso di licenziamento di una maestra perché senza laurea. La “vittima” del provvedimento è un’insegnante di 40 anni di una seconda elementare di Giffoni Valle Piana. La donna, diplomata magistrale, aveva ottenuto l’assegnazione a ruolo solo un anno fa. Il 20 dicembre del 2017 il Consiglio di Stato aveva sancito che il diploma magistrale non è un titolo valido per l’assunzione a tempo indeterminato. Le conseguenze di questa sentenza si sono per la volta manifestate con la disposizione, da parte della Corte d’Appello di Salerno, di escludere dalle Graduatorie ad Esaurimento, cosiddette GaE, la maestra con diploma magistrale. Ora, anche dopo aver superato il periodo di prova annuale, l’insegnante verrà licenziata per effetto della sentenza di primo grado. L’avvocato Marta Borghese, che difende la maestra ha dichiarato: “Se il Governo non interverrà subito, migliaia di maestre perderanno il posto di lavoro. Mi appello al ministro dell’Istruzione: metta fine a una situazione paradossale e indegna di un paese civile, parliamo di insegnanti che sono ritenuti idonei per svolgere supplenze annuali ma non per ottenere la “cattedra”, che senso ha? Insomma, un titolo abilitativo o è valido oppure non lo è”. La sentenza della Corte d’Appello di Salerno, molto probabilmente, potrebbe essere ora applicata dagli uffici scolastici di molte altre città. Oltre al licenziamento, gli insegnanti non laureati subiranno l’esclusione dalle GaE, che col Decreto Dignità di quest’anno avrebbe dato diritto al posto fisso. La prospettiva migliore, per chi dovesse essere colpito dal provvedimento, sarebbe quella di rientrare in seconda fascia, con la speranza di ottenere supplenze di pochi giorni o al massimo di settimane. Il ministro dell’Università e dell’Istruzione Bussetti sta pensando di risolvere la spinosa situazione istituendo una nuova graduatoria, oltre a quella per merito ed a quella ad esaurimento, riservata ai docenti diplomati, che li “traghetterà” al posto fisso con un percorso apposito. La “terza via”, al momento è però solo un’ipotesi.

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