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Santanchè: «Dopo l’Umbria, alle politiche Fdi al 15%, siamo gli unici anti inciucio»


I risultati delle elezioni regionali in Umbria premiano una squadra tutta la femminile. Donatella Tesei vince andando a governare una Regione, l’Umbria, con una storicità esclusiva di sinistra. Fratelli d’Italia, con il suo leader Giorgia Meloni raggiunge il 10,4% dei consensi. Daniela Santanchè, l’altro esponente femminile di grande supporto, ci racconta come ha ritrovato nel nuovo partito il grande entusiasmo politico che, ne è certa, porterà Fratelli d’Italia al 15% nazionale.


Ha lasciato Forza Italia per Fratelli d’Italia. Considera questo passo una conquista? Rifarebbe questa scelta?

«Assolutamente sì, sono ritornata a casa. Io sono nata in Alleanza Nazionale, poi non c’era più una destra in questo paese nella quale mi riconoscevo e devo ringraziare Giorgia Meloni che con coraggio, fatica, passione e dedizione, mi ha dato di nuovo la possibilità di un percorso entusiasmante».


Risultato elettorale in Umbria: exploit del 10,4% di FI. Se lo aspettava o anche per lei è stato un risultato superiore alle aspettative?

«Io me lo aspettavo e mi aspetto adesso a livello nazionale che Fratelli d’Italia si avvicini almeno ad un 15%».


Ritiene che questa crescita dei consensi alle elezioni in Umbria sia dovuta anche alla sua presenza nel partito? Due donne carismatiche lei e Giorgia Meloni.

«Non lo so e non tocca a me dirlo, quello che posso accertare come fatto è che siamo l’unico partito e, sottolineo l’unico, che è cresciuto nei consensi rispetto alle altre elezioni, perchè mentre noi abbiamo ottenuto voti, gli altri partiti, rispetto alle ultime consultazioni, ne hanno persi».


E l’alleanza con la Lega quanto incide sulla crescita di Fratelli d’Italia?

«Noi siamo per un centro destra unito, lo abbiamo visto anche durante l’evento a Roma nella piazza di San Giovanni. L’elettorato è molto più avanti di noi e ci vuole insieme. Governiamo nelle regioni più importanti d’Italia, abbiamo “asfaltato”, per riportare un termine usato in qualche quotidiano oggi, anche in Umbria e ci prepariamo a governare in Emilia Romagna, in Toscana e in Calabria. Siamo certi del percorso che abbiamo intrapreso. Mi dispiace che Conte dica che l’Umbria vale solo i 2%. Per noi ogni Italiano e ogni piccolo Comune, ogni Regione, sono importanti e fondamentali perchè parliamo di Umbria e di Italiani».


Donatella Tesei è il primo esponente di centrodestra, donna, a governare l’Umbria. Una svolta storica. Che seguito pensa abbia nelle altre regioni?

«Tocca alla destra la forza delle donne. Io appartengo all’unico partito con un leader donna, adesso abbiamo la nostra prima Regione come coalizione governata da una donna, per cui mentre la sinistra si riempie la bocca usando la parola “donne”, poi nei fatti invece schierano uomini».


Di Maio sostiene, dopo le elezioni, che l’esperimento con il Pd non è più praticabile, Zingaretti ritiene che il 22,3% raggiunto dai dem rappresenta una tenuta e che le alleanze saranno valutate di volta in volta. Scene da “separati in casa”?

«Contenti loro di quello che io definirei una débâcle. Gli Italiani non sono ingenui e hanno capito chiaramente che questo Governo era servito solo per arrestare noi nel governare l’Italia, perchè sia il Pd che i pentastellati, sia Renzi, sapevano benissimo che, se ci fosse stato un voto, sarebbero stati bocciati clamorosamente dagli italiani. Hanno fatto un governo di interesse loro, di poltrone loro a discapito di un governo di costruzione, di risposte, di un programma per gli Italiani. Poi il Pd ha perso totalmente la sua identità perchè ha accettato Conte, che era presidente del Consiglio gialloverde. Qual e il loro elemento distintivo, quale il loro programma, lo vediamo nella manovra, cambia repentinamente e continuamente, abbiamo solo tasse e più tasse per tutti, l’unico comune denominatore».


Pensando ad An, quale aspetto identificativo ritrova in Fratelli d’Italia? Qual è il valore che trova immutato e nel quale si riconosce?

«Innanzitutto la coerenza di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, che non è mai stata né con il Pd né con i 5 Stelle e questo mi sembra già un elemento molto importante. Altro aspetto importante il fatto di non aver mai tradito gli elettori, anche in Piazza San Giovanni la Meloni si è presentata con il patto “anti inciucio”, ed è stata l’unica».


Qualcuno sui social, durante la grintosa campagna elettorale di Giorgia Meloni aveva commentato: “Ma la Meloni lo sa che rappresenta un 4%?”, lasciando intendere che fosse una voce di poco conto e di ridotto impatto nello scenario politico. Dopo i risultati elettorali cosa vorrebbe rispondere?

«In Umbria siamo il terzo partito d’Italia, noi non rispondiamo con delle opinioni personali, ma con i numeri e con i consensi che vengono direttamente dagli elettori, dagli Italiani.»



di Camilla Taviti

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