Stuprata in strada a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo

Ennesimo dramma figlio dell’immigrazione incontrollata. Ennesima violenza su una giovane ragazza innocente per mano di un immigrato, proprio nei giorni in cui nasce una task force interpartitica, formata da rappresentati politici dei principali movimenti italiani, e sostenuta dall’Aispis, che si batterà per contrastare la violenza di genere con un progetto che coinvolgerà le strutture dello Stato, specie sul territorio.
È stato individuato e arrestato dalla polizia di stato, il responsabile dello stupro avvenuto a Reggio Emilia domenica scorsa, quando una ventenne, mentre era per strada, è stata spinta in un cespuglio ed è stata stuprata. Si tratta di un richiedente asilo ucraino di 26 anni. Ad annunciarlo è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che commenta così su Facebook: «Per la sinistra la nostra linea sarebbe "troppo dura". Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!».
Anche Elisabetta Gardini, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo, si è complimentata con la polizia e ha commentato: «Bene l’inasprimento annunciato delle pene, sia per i clandestini che delinquono, sia per quanto riguarda i reati di omicidio e stupro. Non possono esserci, per chi si è macchiato di questo tipo di reati, sconto di pena e rito abbreviato. È da tempo che i cittadini aspettano nuove misure per una maggiore sicurezza. C’è grande attesa per il pacchetto annunciato dal Viminale nel quale, oltre alla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, sono previsti una nuova formula della legittima difesa, regole più severe sul diritto d’asilo e un ampliamento dei poteri per la polizia urbana. Mi auguro che il governo agisca subito cominciando dalla legittima difesa».
Ma qualcuno, spinto dall’ossessione dell’antitesi come necessaria giustificazione di esistenza politica, o dal vizio dell’estremizzazione ideologica, chiuderà gli occhi anche questa volta.
E.R.