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Un censimento elettronico per tutti gatti di Washington DC




Joseph Rudyard Kipling, il grande scrittore britannico, è l’autore di uno straordinario e “magico” racconto dal titolo “The cat who walks alone”, ovvero “Il gatto che cammina da solo”, e che certamente non sarebbe stato contento di leggere questa notizia.


A Washington DC, è stato da poco attivato un progetto in collaborazione tra organizzazioni per il benessere degli animali, scienziati della fauna selvatica, istituzioni accademiche e cittadini che desiderano, tutti insieme perseguire obiettivi comuni, avente per scopo finale il censimento dei mici della capitale degli Stati Uniti d’America.


Gatti randagi e persino selvatici vagano per le strade di Washington e sono comunque protetti, ma nessuno sa esattamente quanti siano i piccoli felini per le strade della città. Animali segreti, a volte invisibili, vivono e cammino insieme a noi, custodi di vie silenziose ignote all’uomo e di porte sull’estate; adesso li si vuole contare con un sistema elettronico degno di Orwell.


Quello proposto dunque è un progetto complesso che vorrebbe raccogliere dati scientifici che serviranno per migliorare e contenere la riproduzione dei felini, gestendo così la loro popolazione, studiando le loro relazioni sociali e ottenendo anche il numero dei gatti della città. Telecamere ad infrarossi riprenderanno i piccoli animali per cercare di comprenderne i comportamenti all'aperto, verranno fatti sondaggi ai proprietari che serviranno per capire quanto tempo i loro gatti trascorrono fuori casa; inoltre una recentissima applicazione per smartphone, permetterà alle persone di fotografare i gatti della città e di costruire così una vera e propria biblioteca virtuale dei felini.


Il progetto si chiama “D.C. Cat Count” ed è voluto da varie associazioni come PetSmart Charities, Humane Society, Humane Rescue Alliance e dallo Smithsonian Conservation Biology Institute, per un costo di un milione e mezzo di dollari.


DPF



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