Una nave carica di droga, sequestrata dalla finanza nel porto di Palermo

Una nave carica di droga, la Remus, olandese ma battente bandiera panamense, è stata posta sotto sequestro dal nucleo di polizia economica-finanziaria della Finanza di Palermo nel porto del capoluogo siciliano. Le Fiamme gialle hanno rinvenuto nei locali dove vengono alloggiate le scorte di carburante più di venti tonnellate di hashish, immerse nella nafta dopo essere state occultate in sacchi di iuta. Il valore stimato dello supefacente si aggira tra i centocinquanta e i duecento milioni di euro essendo ben tredici le differenti qualità di droga che sono state indicate con lettere e numeri sui sacchi per distinguerle e oltre a ciò sono stati sequestrati anche quattrocentomila litri di gasolio. Undici invece sarebbero gli arrestati, praticamente l’equipaggio al completo, tutti di origine montenegrina e già tradotti in carcere, con l'accusa di traffico internazionale di droga.
I controlli sono durati sei lunghissimi giorni. La nave utilizzata dai contrabbandieri è un "Research vessel" ovvero un vascello che va in soccorso alle navi che hanno bisogno di rifornimento di carburante in alto mare, la cui proprietà è di Riga, in Lettonia e sul quale sono ancora in corso gli accertamenti. Non si conoscono i destinatari della partita della droga ma quel che è certo è che il vascello arrivava dalla Spagna, da Las Palmas per la precisione e dopo aver tatto scalo ad Augusta e si è diretto a Palermo, prima di essere intercettato e bloccato dalla finanza. La destinazione finale era Tezla, in Turchia. Per bloccare la nave, la sera del primo agosto, sono intervenuti pattugliatori e elicotteri con i finanzieri coordinati dal colonnello Francesco Mazzotta, che hanno avuto anche il supporto del gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del servizio centrale "Investigazione criminalità organizzata" mentre tutta l'indagine è stata magistralmente coordinata dalla Dda del sostituto procuratore Maurizio Agnello la cui attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall'imbarcazione ha permesso di verificarne il comportamento sospetto.
Ulteriori approfondimenti hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell'equipaggio, sino ad ipotizzare il loro totale coinvolgimento nei traffici illeciti e quindi gli arresti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari, Marco Gaeta. Questi i nomi degli arrestati: il comandante Marko Borozan, Ugljesa Kovacevic; Vladimir Zivkovic; Srdan Matijevic; Stanko Tomicic; Ljubomir Bakocevic, capo macchinista; Milan Kovacevic; Dragoljub Mrgudovic; Vladmir Lipovina; Bozidar Barovic; Velimir Latkovic.
E.R.