Augusto Giovannelli, storico socialista, ha governato la città di Rieti dal 1983 al 1988. Oggi dopo 34 decide di scendere nuovamente in campo, per dare nuovo lustro alla sua città, che per anni ha visto “solo ordinaria amministrazione e nessun progetto concreto di sviluppo“. L’uomo ha risposto ad alcune domande per noi.
Dott. Giovanelli come mai dopo tanti anni in cui ha ricoperto il ruolo di sindaco di Rieti ha deciso di ricandidarsi ad assessore?
Tutto ha avuto inizio con la storia socialista di Rieti, che dal pre-fascismo fino al ’90 ha visto susseguirsi sempre sindaci socialisti. Sottolineo che nel 1985 arrivammo addirittura al 30% dei consensi. Craxi addirittura telefonò complimentandosi del risultato. Ad oggi vedo la mia città ripiegata su stessa, con nessuna visione di prospettiva, nessuna intenzione di uscire dall’isolamento. Vorrei contribuire candidandomi ad assessore per un futuro di modernizzazione. È necessario modificare il ruolo del Comune che offre servizi ai cittadini, in un Comune promotore di sviluppo. La possibilità di proiettare la città in una dimensione di sviluppo è possibile solo se si guarda alla programmazione da un punto di vista delle aree ottimali di sviluppo, ossia sviluppare sinergie con quelle aree che hanno degli interessi comuni, come ad esempio le infrastrutture. Basti pensare alla rete ferrovia Rieti-Roma, ad oggi manca ancora un collegamento con l’Aquila e fondamentale sarebbe un coinvolgimento delle Marche. Altro obiettivo per me fondamentale è il recupero, la riqualificazione e rigenerazione degli immobili del centro storico. Conoscenza, competenza, e visione d’insieme insomma. Possono sembrare degli slogan ma per me sono elementi fondamentali per ridare nuova vita a Rieti.
La giunta è stata presentata? Da chi è composta?
La giunta ovviamente sarà definita quando ci sarà il risultato elettorale. Le posso dire però che il candidato a Sindaco, nostro storico compagno socialista, Carlo Bertini, è una persona estremamente preparata e colta e pronta a battersi senza sosta per gli interessi di Rieti.
Sono passati tanti dal 1988. E Rieti stessa è cambiata. Quali sono i progetti che ora avete in mente per il Comune?
Il comune è stato totalmente fermo per anni nel passaggio da erogatore di servizi a promotore di sviluppo culturale. Sono rimasti in sospeso tantissimi progetti: ad esempio il completamento della strada E45, che è un tratto molto breve ma importantissimo per il Comune. Leggevo ultimamente che purtroppo Rieti con il nuovo Decreto del Governo nei disavanzi delle città si trova appena sotto Napoli, Reggio Calabria, Salerno e Potenza, ossia quelle maggiormente indebitate. Chi governerà la città dovrà fare subito i conti con questa situazione. Le opere pubbliche poi sono rimaste quelle che abbiamo fatto noi all’epoca, e da quando i socialisti non sono stati più al Comune – mi permetto di dirlo – c’è stata solo ordinaria amministrazione, senza per esempio operare una modernizzazione del Comune stesso.
Mancano ora a mio avviso, le persone con le competenze e le conoscenze per sfruttare al meglio i fondi europei provenienti dal PNRR.