Come scegliere le associazioni di beneficienza delle quali fidarsi

Qualche consiglio su come selezionare con fiducia le associazioni di beneficenza in cui donare e contribuire con un impatto significativo.

L’Italia si è dimostrata straordinariamente generosa, con un bel 25,33% dei contributi del 5×100 destinati al volontariato e alla ricerca medica e scientifica, secondo i dati forniti l’Agenzia delle Entrate. Siamo a tutti gli effetti i primi in Europa per le donazioni, ma come possiamo essere sicuri che il nostro prezioso denaro venga sfruttato al massimo? Sarebbe bello assicurarci che le nostre donazioni siano utilizzate in modo ottimale e che le associazioni a cui le affidiamo ci garantiscano la massima trasparenza e responsabilità delle donazioni.

Ecco alcuni consigli per valutare a fondo l’ente prima di effettuare una donazione.

Guida definitiva alla selezione di associazioni di beneficenza affidabili

L’Italia è un paese di grandi donatori che ogni anno destina circa 9 miliardi di euro ad associazioni o progetti di solidarietà, di cui ben 4,6 miliardi provengono da donatori privati. Purtroppo però la cronaca degli ultimi anni ci ha insegnato che non sempre queste somme vengono utilizzate in modo efficace. Come possiamo quindi esser certi che l’organizzazione che abbiamo scelto meriti davvero la nostra fiducia?

Dei ragazzi controllano dei cartoni delle donazioni
Foto | South_agency @Canva – spraynews.it

Esiste un istituito chiamato Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che garantisce alle associazioni iscritte il rispetto di rigidi parametri di organizzazione e trasparenza. L’appartenenza a questo registro rappresenta quindi un valore aggiunto per chi desidera donare il proprio tempo o risorse a un’organizzazione no profit.

Associazioni di beneficienza: come proteggere i tuoi contributi e aiutare davvero chi ne ha bisogno

Vediamo insieme quali altri sistemi possiamo adottare per valutare a fondo un’associazione no profit Davanti ad un sito non aggiornato da troppo tempo, dove mancano informazioni basilari come indirizzi e numeri di telefono, o che si limita a fornire dettagli generici, è meglio fare un controllo più approfondito. Soprattutto se eravamo decisi ad inviare dei fondi a quella precisa associazione. Se il sito afferma di raccogliere fondi, controlla se il loro codice fiscale campeggia sulla pagina principale. Quello è un segno che l’associazione è registrata presso l’Agenzia delle Entrate e opera secondo le regole.

Date anche una chance alle organizzazioni che spiegano nel dettaglio, in modo limpido e chiaro, come utilizzano le donazioni che ricevono. Non importa se l’aiuto è destinato a donne di un villaggio africano o a senzatetto del tuo quartiere, è fondamentale che i destinatari siano chiaramente indicati. Questo offre una maggiore facilità e precisione nel monitoraggio dei progetti in corso.

Prenditi quindi tutto il tempo necessario per immergerti nella lettura e scrutare attentamente il sito dell’associazione prima di prendere una decisione. La scelta che farai potrebbe davvero fare la differenza nelle vite di molte persone bisognose di aiuto.

Effettua poi anche una ricerca su piattaforme come italianonprofit.it o istitutoitalianodonazione.it: sono dei veri e propri tesori di informazioni su centinaia di associazioni. All’interno troverai i bilanci e i rendiconti, dove potrai vedere quanto viene destinato al mantenimento delle strutture, alla comunicazione e ad altre attività.

Potrai anche trovare dati sul personale, come i nomi dei dirigenti, il numero di dipendenti e di volontari. Dai un’occhiata approfondita alla sezione dedicata alla governance e ai leader dell’associazione. Non sarà così difficile trovare quindi informazioni sulle loro affiliazioni politiche o se sono legati a qualche movimento specifico, grazie ad una veloce ricerca su Google.

Le associazioni non hanno l’obbligo di fornire bilanci conformi ad alcune regole standard, quelle che fornisco questi dati danno un segno credibilità e trasparenza.

Primo, cerca un rendiconto dettagliato. Così avrai meno possibilità che le spese ingiustificate vengano mascherate come costi generici di gestione. In secondo luogo, guarda le uscite per pubblicità e comunicazione. In un’organizzazione no-profit, non dovrebbero superare il 20% del totale. E ricorda, il giro di affari deve essere in linea con gli obiettivi che l’associazione si propone. Se un’organizzazione gestisce progetti internazionali e presenta un bilancio di soli 10.000 euro, c’è qualcosa che non va.

Se hai la possibilità, recati presso la sede dell’associazione, fai una chiamata o assicurati che ci siano persone reali dietro il nome dell’ente e preferisci coloro che possono fornirti prove concrete delle loro attività o feedback sui risultati ottenuti.

Il Codice del Terzo Settore stabilisce che a partire da fine gennaio 2019 le associazioni di volontariato e di promozione sociale che desiderano iscriversi al Registro Nazionale non possono avere più di un dipendente ogni due volontari. Questo è altro un buon criterio per valutare l’associazione a cui ti sei rivolto.

C’è tuttavia un’eccezione, ovvero le associazioni non-profit che si occupano di assistenza ai malati possono avere la necessità di personale specializzato e quindi potrebbero avere un alto numero di collaboratori. In questo caso, è importante verificare quanto l’ente spende per la retribuzione dei dirigenti. Il rapporto tra il loro stipendio e quello del dipendente con la retribuzione più bassa non dovrebbe superare l’8 a 1. Se stai cercando un’organizzazione non-profit di fiducia, ti consigliamo di dare un’occhiata ai portali specializzati. Se però non trovi quella che cerci, prova a contattarla direttamente. È sempre meglio esser sicuri di dare un’aiuto diretto a chi ne ha davvero bisogno. Fate quindi un giro su internet e controllate che l’organizzazione abbia almeno tre anni di esperienza, di che cosa si occupano esattamente solitamente e se sono specializzati nelle emergenze a cui sono volti (tipo terremoti e alluvioni). Meglio sempre puntare su quelle che si impegnano localmente e che collaborano attivamente con enti istituzionali. E ricorda che è sempre il caso di optare per pagamenti tracciabili, come bonifici, carte di credito o PayPal.

Nel Terzo Settore lavorano in Italia addirittura 336.275 associazioni non-profit, con un vero e proprio esercito di volontari, ben 5,5 milioni, che fanno del loro meglio per migliorare la società e almeno altre  788.000 persone che ci lavorano a tempo pieno.

Non dimentichiamoci che, oltre a sentirci meglio a livello umano, facendo una donazione possiamo anche risparmiare sulle tasse. Insomma, fare del bene non solo ci fa sentire bene, ma ci ripaga anche in termini di soldi. Quindi non perdere altro tempo, comincia le tue ricerche approfondite seguendo i nostri consigli e continua a fare la differenza.

Impostazioni privacy