Cosa succede tra Fedez e la Rai? L’ad Sergio spiega il no al rapper a “Belve”

L’amministratore delegato della tv pubblica ha chiarito che la partecipazione del cantante al programma condotto da Francesca Fagnani sarebbe “inopportuna”. Si tratta di una ”scelta editoriale” che non ha a che fare con il cachet ma con le vecchie ruggini tra l’artista e i vertici di viale Mazzini, da Sanremo al concerto del primo maggio

 

C’è di nuovo un caso Fedez in Rai. A quanto pare non si è ancora ricomposta la frattura tra il rapper e i vertici del servizio pubblico dopo gli incidenti di Sanremo e del “concertone” del primo maggio. Viale Mazzini ribadisce il no alla partecipazione dell’artista al programma condotto su Rai 2 da Francesca Fagnani, Belve.

Lui, Fedez, non sarebbe andato comunque, visto che è ricoverato da giovedì nel reparto di chirurgia d’urgenza e oncologica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano a causa di un’emorragia interna. Di certo avrebbe rinviato l’appuntamento.

Il no alla presenza del rapper sul secondo canale è legato a una “scelta editoriale”, ha chiarito per sedare le polemiche l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio in un’intervista al Corriere della Sera.

Io auguro a Fedez anche una pronta e definitiva guarigione e sono profondamente dispiaciuto che la decisione editoriale presa dalla Rai, di oltre dieci giorni fa, sia esplosa strumentalmente durante il suo ricovero“, ha detto l’ad, precisando che la linea di Viale Mazzini non ha a che fare con il cachet dell’artista.

L’ad Sergio: “Presenza inopportuna”

La decisione è legata a una valutazione di opportunità riferita alle ultime sue presenze in Rai, sia per il primo maggio che per l’ultimo Sanremo e a affermazioni nei confronti dell’azienda che necessitano tempi ulteriori per ritrovarsi in un rapporto e clima diverso e più sereno“, ha spiegato Sergio al quotidiano di via Solferino.

Ma tant’è. Alla conduttrice il niet non è andato giù e ha dichiarato pubblicamente di non condividere la linea, auspicando che mamma Rai ci ripensi. “È vero che la dirigenza Rai non l’ha ritenuta opportuna. Non condivido questa decisione né Belve del resto ha mai tolto voce a nessuno. Magari non finirà così“, ha scritto su Instagram la giornalista.

La nuova stagione del programma del resto è appena cominciata e questa sera andrà in onda la seconda delle cinque puntate previste.

Vecchie ruggini tra Fedez e la Rai

Come ha ricordato il numero uno del servizio pubblico, gli episodi che hanno visto ai ferri corti il rapper e i vertice di Viale Mazzini sono numerosi. A cominciare dal concerto di piazza San Giovanni a Roma del 2021, quando il cantante aveva denunciato “pressioni e censure” da parte della Rai. “È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica“, aveva affermato su Instagram.

Una vicenda che peraltro si trascina ancora oggi, con una coda di polemiche, accuse, contro accuse e una causa per diffamazione intentata contro l’allora direttore di Rai 3 Franco Di Mare, che via social, sulla stampa e ancora in commissione di Vigilanza Rai, aveva accusato l’artista di avere manipolato con tagli e omissioni una telefonata, registrata e pubblicata sui canali social, con la sua vice Ilaria Capitani. Il processo contro il giornalista inizierà il prossimo 12 dicembre a Roma.

Il cavallo della Rai a Roma
Il cavallo della Rai a Roma – Foto | Foto ANSA/ANGELO CARCONI – spraynews.it

In quell’occasione il rapper ha incassato la solidarietà dei colleghi, da Vasco Rossi a Ornella Vanoni. Ma l’anno seguente non è stato richiamato sul palco di piazza san Giovanni. Cosa su cui Fedez non ha mancato di ironizzare: “Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso”.

La tensione tra l’artista e il servizio pubblico è tornata incandescente lo scorso febbraio al festival di Sanremo, con il freestyle del rapper politicamente scorretto contro il governo Meloni dal quale la Rai è stata costretta a dissociarsi. Senza contare il bacio scambiato con il collega Rosa Chemical nella puntata finale. Ma in quel caso forse a prendersela fu soprattutto la moglie Chiara Ferragni.

La lunga lista di proscrizioni in Rai

Il diretto interessato dal reparto di ospedale per ora non commenta. Del resto è solo l’ultimo di un lungo elenco di presenze “inopportune” in casa Rai. A cominciare dal caso più recente dello scrittore Roberto Saviano, il cui programma Insider lo scorso luglio è stato cancellato, malgrado le puntate fossero già state registrate, per l‘epiteto (“ministro della Malavita”) affibbiato nel 2018 all’allora capo del Viminale Matteo Salvini. Subito dopo a essere messo alla porta è stato Filippo Facci, che avrebbe dovuto condurre una striscia quotidiana su Rai 2 poi saltata a causa di un articolo scritto su Libero sul caso di Leonardo La Russa, figlio di Ignazio.

Risalendo a ritroso la storia della tv pubblica si arriva a casi storici come quello clamoroso dell’“editto bulgaro” di Silvio Berlusconi premier nel 2002 contro i giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro e il comico Daniele Luttazzi. Per non parlare di Beppe Grillo, estromesso dalla Rai per una battuta pronunciata a Fantastico nel 1986 sul Partito Socialista di Bettino Craxi.

Risale addirittura al 1959, appena cinque anni dopo l’esordio del servizio pubblico sul piccolo schermo, l’epurazione della coppia Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello per la parodia sulla caduta dalla sedia del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

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