I cani “American Bully XL” saranno vietati nel Regno Unito: quali sono le razze più pericolose al mondo?

La decisione del Primo Ministro inglese sul divieto al possesso dell’American Bulldog riaccende il dibattito sulla pericolosità dei cani

La pericolosità degli animali è sempre un tema molto delicato da trattare. Soprattutto, quando a finire nell’occhio del ciclone sono i cani, gli animali da compagnia per eccellenza. Molto spesso, è difficile prendere una posizione netta sul rischio legato ad avere un cane in casa. In genere, si preferisce operare una distinzione tra le razze di piccola taglia e quelle di grossa taglia, convinti che la stazza dell’animale sia legata alla sua pericolosità. Davvero si tratta solo di questo? E fino a che punto la coscienza dei padroni può muoversi senza l’ingerenza delle istituzioni?

Bisognerebbe chiederlo al Regno Unito, dove già dal 1991 è in vigore il Dangerous Dogs Act, tramite cui il Governo ha cercato di limitare l’acquisto di alcune razze di cani considerati pericolosi per l’incolumità dei cittadini, tra cui il Tosa, l’America Pitbull Terrier, il Dogo argentino e il Fila brasileiro. Ma tra poco, la lista “nera” dei cani in Inghilterra conterà un esemplare in più: l’American Bully XL, una razza perfezionata negli anni Novanta negli Stati Uniti a partire da esemplari di American Pitbull Terrier. Infatti, secondo quanto ufficializzato dal Primo Ministro inglese Rishi Sunak, l’American Bully XL rientra a pieno titolo nella categoria di cani pericolosi e quindi illegali.

La nuova direttiva, che entrerà in vigore alla fine del 2023, è stata la conseguenza legislativa di una serie di attacchi, in alcuni casi fatali, registrati nel Regno Unito nel corso degli ultimi anni. Infatti, solo nel 2022 sei dei 10 attacchi fatali compiuti da cani sono stati provocati proprio da alcuni esemplari di American Bully XL. Inoltre, solo nel 2023 sono stati denunciati altri tre attacchi mortali in tutto il Regno Unito da parte di esemplari di questa razza.

Le razze di cani più vietate al mondo

Ma cosa comporterà l’emanazione della nuova direttiva governativa sul veto agli American Bully XL per i loro proprietari? Secondo la legge, tutti gli esemplari di questa razza di cani potenzialmente pericolosa potranno essere sequestrati dalle forze dell’ordine e soppressi, a meno che i padroni degli animali non avanzino in tribunale una specifica richiesta di esenzione. Pertanto, spetterà poi a un giudice decidere come agire, prendendo in considerazione una serie di valutazioni, tra cui il comportamento pregresso dell’esemplare e la condotta del suo proprietario, il quale dovrà essere giudicato capace di prendersi cura dell’animale. Nel caso di esito positivo della valutazione in tribunale, il giudice concederà al padrone del cane un certificato di esenzione che rimarrà valido per l’intera vita dell’animale

In ogni caso, qualsiasi cane di razza American Bully XL dovrà essere sterilizzato e dotato di microchip. Inoltre, potrà essere portato a passeggio nei luoghi pubblici solo se munito di museruola e guinzaglio, in modo da ridurre al minimo eventuali incidenti in caso di attacchi improvvisi. A fronte di una valutazione positiva, il tribunale concederà al proprietario di un esemplare di American Bully XL un certificato di esenzione che resterà valido per l’intera vita dell’animale.

Per chi non lo sapesse, al giorno d’oggi molti i Paesi in tutto il mondo hanno adottato normative ufficiali che regolano il possesso di razze di cani considerate potenzialmente pericolose. Pertanto, è necessario che, prima dell’acquisto o – ancora meglio – dell’adozione in canile, il futuro padrone si informi sulle limitazioni vigenti, avendo ben chiarito quali siano le razze più a rischio in tal senso.

I divieti in Italia

Analizziamo quindi l’elenco delle 14 razze di cane vietate in Italia per la loro potenziale pericolosità, aggiornata al 2007:

  • Bulldog Americano
  • Pastore di Ciarplanina
  • Pastore dell’Anatolia
  • Pastore dell’ Asia Centrale
  • Pastore del Caucaso
  • Fila Brasileiro
Dogo Argentino
Esemplare di Dogo Argentino | @pexels
  • Dogo Argentino
  • Perro Majorero
  • Dogo Canario
  • Pit bull e tutte le sue varianti
  • Bracco Portoghese
  • Rottweiler
  • Tosa Inu

Ovviamente, elenchi di questo tipo, dal sapore quasi medievale all’Indice dei Libri Proibiti, genera molta polemica soprattutto da parte di allevatori, padroni e animalisti. Infatti, la linea di difesa a cui molti si appellano è che la condotta di un cane, e quindi la sua pericolosità, non è determinata esclusivamente dalla sua razza. Tuttavia, come confermano gli esperti, il patrimonio genetico delle razze canine può influire sul temperamento dell’animale e sul suo livello di socializzazione, Inoltre, altro fattore importante è l’educazione imposta dai proprietari o dagli allevatori.

In ogni caso, ci sembra importante sottolineare che non ha senso promuovere eccessivi stereotipi sulle razze di cane pericolose, dal momento che è essenziale invece sensibilizzare i padroni sulla necessità di educare gli animali fin da cuccioli.

I cani sono davvero pericolosi?

Insomma, come per gli umani, anche per i cani un fattore determinante per valutarne la pericolosità è il genere di educazione ricevuta, non solo – e non tanto – questione di razza. Però, come confermano le notizie e i casi di cronaca più o meno recenti, ciascuna razza canina si contraddistingue per una specifica indole, più o meno aggressiva. E proprio questo carattere innato di un esemplare ha spinto Paesi come il Regno Unito, l’Italia, la Francia, la Spagna e la Germania ad adottare normative governative per regolare e controllare il possesso e l’acquisto di razze di cani considerati potenzialmente pericolosi.

Tra genetica ed educazione, qualsiasi cane, anche della razza più aggressiva e pericolosa sulla carta, necessita di addestramento per imparare a gestire la propria indole, riuscendo a capire come dosare il suo comportamento in base al contesto in cui si trova. Infatti, in alcuni casi gli atteggiamenti aggressivi dei cani, ma degli animali in genere, sono da ricondurre a un’educazione irresponsabile da parte dell’addestratore, oltre che a un ambiente non positivo in cui l’animale si ritrova a crescere.

Pitbull nero
Esemplare di Pitbull | @pixaby

Dunque, si ribadisce per l’ennesima volta che anche le razze di cani considerati potenzialmente pericolose, tanto da essere vietate, devono essere addestrati secondo un regime corretto fin da quando sono cuccioli, impartendo loro ordini e respingendo atteggiamenti scorretti in maniera ferma e decisa.

In questo modo, gli addestratori riescono a rendere più mansuete anche gli esemplari sulla carta più aggressivi, con la possibilità di scongiurare dal principio incidenti spiacevoli o addirittura gravi. Tuttavia, dato che è ormai consolidato che la pericolosità del cane è insita nell’indole della sua razza, addestramento a parte, è altresì di vitale importanza che i proprietari vigilino sempre sui loro animali, specie in presenza di estranei o di bambini. Inoltre, fuori di casa o comunque in luoghi non abituali, i cani appartenenti alle razze potenzialmente pericolose devono essere sempre tenuti al guinzaglio e indossare una museruola.

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