India, missione compiuta: la sonda sbarca sulla Luna

Delhi diventa il quarto Paese dopo Usa, Russia e Cina a raggiungere con una propria navicella il satellite terrestre

 

L’india entra nella storia con l’allunaggio della Chandrayaan-3. Al secondo tentativo, è stata un successo la missione considerata cruciale per l’esplorazione lunare e il posizionamento della superpotenza emergente che mira a competere con i Grandi anche nello spazio. La notizia arriva a pochi giorni dalla fallita missione russa con lo schianto della sonda Luna-25.

Finora solo gli Stati Uniti, la Cina e la Russia erano riusciti a portare a termine un atterraggio controllato sul satellite terrestre. News Delhi diventa dunque il quarto Paese al mondo a raggiungere con una propria navicella il satellite terrestre.

La Vikram della missione Chandrayaan-3 – che in sanscrito significa “modulo lunare” – ha iniziato la discesa finale verso la superficie lunare oggi alle 14.34, ora italiana, quando ha toccato il suolo lunare nei pressi del Polo Sud. Si tratta del primo allunaggio controllato sulla superficie lunare da parte di un veicolo spaziale indiano e il primo in generale ad atterrare sulla superficie del Polo Sud della Luna.

L’allunaggio  ha fatto esplodere l’euforia della sala di controllo dell’Agenzia spaziale nazionale, scoppiata in un fragoroso applauso. Intanto nei templi, nelle moschee e nelle chiese del Paese, uomini e donne erano in preghiera mentre i bambini delle scuole  sventolavano il tricolore indiano in segno di festa. L’entusiasmo ha conteggiato tutta la popolazione. Tanto che a seguire la diretta streaming su YouTube si sono collegati oltre 7 milioni di persone.

Il premier Modi: “È un successo per tutta l’umanità”

Il premier Narendra Modi ha seguito l’operazione con apprensione mentre era a Johannesburg, in Sudafrica, per partecipare alla 15esima riunione annuale dei Brics.

Un momento delicato per il suo Paese che tenta, insieme ai partner, di ritagliarsi un posto di primo piano tra gli emergenti, capitanati dalla Cina, nella competizione con il G7 e l’Occidente.

“Questo successo appartiene a tutta l’umanità e aiuterà altri Paesi nel futuro”, ha commentato il premier indiano. “Sono fiducioso che tutti gli Stati anche nel Sud del mondo, possano compiere simili missioni. Possiamo tutti aspirare alla Luna e oltre”, ha proseguito Modi celebrando la “giornata storica”.

Il secondo tentativo per la missione indiana

Lanciata dal centro spaziale Satish Dhawan a Sriharikota, nello Stato indiano meridionale dell’Andhra Pradesh, lo scorso 14 luglio, Chandrayaan-3 era al suo secondo tentativo di atterraggio. Nel 2019, la missione Chandrayaan-2 dell’Isro, l’agenzia spaziale di New Delhi, aveva dispiegato con successo un orbiter ma il suo lander alla fine era precipitato.

La missione spaziale indiana Chandrayaan-3
Foto EPA/IDREES MOHAMMED

Le immagini della Luna

Martedì l’agenzia spaziale ha segnato la vigilia dell’atterraggio di Chandrayaan-3 condividendo foto e filmati catturati con le telecamere della navicella spaziale. È stata scattata una vista a volo d’uccello della Luna da 70 chilometri sopra la superficie lunare, mostrando fra l’altro il Mare Marginis, una grande macchia nera formata da antichi asteroidi precipitati.

Un’altra immagine, scattata il 20 agosto da un punto di vista molto più vicino mentre la navicella spaziale passava velocemente, ha offerto un primo piano del terreno grigio e polveroso della luna.

Secondo l’Isro, la navicella spaziale è in grado di orientare il proprio posizionamento abbinando le immagini catturate dalle sue telecamere a una mappa lunare programmata nel suo computer di bordo.

Obiettivo della missione: esplorare il Polo Sud lunare

L’obiettivo di Chandrayaan-3 sarà quello di esplorare il Polo Sud lunare.  Si tratta di un’area ancora poco conosciuta e studiata. Il rover a sei ruote di Chandrayaan-3 è munito di tutte le attrezzature utili a fornire dati sulle proprietà del suolo e delle rocce lunari.

Costi poco spaziali

L’India investe decisamente meno nelle missioni spaziali di quanto non facciano rivali come Stati Uniti e Cina. Per questa missione sono stati spesi poco meno di 75 milioni di dollari, quasi un terzo di quanto è costata la fallita missione russa Luna 25.

Il fallimento dell’allunaggio russo

Mentre l’India festeggia, la Russia si lecca ancora le ferite per lo schianto, a pochi minuti dall’atterraggio, della sonda spaziale Luna 25 avvenuto pochi giorni fa. A confermare la “collisione con la superficie lunare” è stato l’ente spaziale russo Roscosmos.

La notizia della missione compiuta dall’India arriva peraltro nel bel mezzo del summit dei Brics in Sudafrica, dove a rappresentare la Russia c’è il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, mentre il capo del Cremlino Vladimir Putin, inseguito da un mandato di arresto della Corte penale internazionale, ha dovuto accontentarsi di un collegamento da remoto.

Per Mosca si trattava della prima sonda lanciata dalla Russia verso la Luna dal 1976, quando l’allora Unione sovietica aveva mandato sul satellite la sonda Luna 24.

La sonda, lanciata lo scorso 10 agosto dal cosmodromo di Vostochny, avrebbe dovuto raccogliere campioni di suolo lunare e sopratutto mettere a punto la tecnica di allunaggio, proprio quella che non ha avuto successo.

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