Legge sul “Ripristino della natura”, Greta Thunberg protesta davanti all’Europarlamento

L’attivista ambientale Greta Thunberg ha manifestato a Strasburgo insieme ai Fridays For Future in vista del voto di domani: “Scegliete la natura e le persone anziché il profitto e l’avidità”

“Il nostro messaggio per i politici è: scegliete la natura e le persone anziché il profitto e l’avidità. Se continueranno così, dimostreranno una volta in più che stanno tradendo la nostra fiducia, quindi spero ci smentiscano“. Questa mattina Greta Thunberg era davanti all’Europarlamento in vista del voto di domani sulla contestata legge sul “Ripristino della natura”.

A protestare a Strasburgo insieme all’attivista ambientale e ai Fridays for Future c’erano anche Socialdemocratici, Verdi e Sinistra. “In gioco è la natura. Se non la proteggiamo un numero indefinito di persone perderà la vita”, ha incalzato la 20enne svedese. “La destra sta cercando di segare via il ramo su cui tutti noi sediamo”.

A fare da controcanto un altro presidio, quello degli agricoltori europei guidati dalla Copa-Cogeca, il sindacato degli agricoltori e delle cooperative agricole europee, insieme al presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber.

“Fermatevi, ritirate la bozza di legge sul ripristino della natura”, ha detto il leader del Ppe. “Prendiamo il tema della biodiversità molto seriamente ma questa legge è pericolosa per i cittadini e le imprese”.

Sulla legge proposta dalla Commissione europea ambientalisti e agricoltori infatti sono spaccati. Proprio come l’aula che domani di appresta a votare il provvedimento.

Greta Thunberg manifesta davanti al Parlamento europeo a favore della legge sul "Ripristino della natura"
Foto EPA/JULIEN WARNAND

Cos’è la legge sul “Ripristino della natura”

La cosiddetta Nature Restoration Law” è molto contestata perché punta a rendere la protezione della natura e il ripristino degli ecosistemi europei un obbligo di legge.

Si tratta di uno dei pilastri del Pacchetto Clima della Commissione Von der Leyen e si inserisce nella strategia sulla biodiversità per il 2030.

Nel dettaglio, la legge mira a ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’Unione e il 15% dei fiumi nella loro lunghezza. Inoltre, sempre entro il 2030, prevede la realizzazione di elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata.

Entro il 2050 la legge ha poi l’obiettivo di recuperare tutti gli ecosistemi che necessitano di azioni di ripristino. Dunque non solo le aree protette ma anche i terreni agricoli e le aree urbane.

Il testo fa riferimento agli ecosistemi fluviali, forestali, urbani e agricoli. Tra gli obiettivi: ridurre le barriere che limitano la connettività dei fiumi, aumentare gli stock di carbonio migliorando la gestione forestale, diminuire l’uso di pesticidi, rendere più sostenibile la pesca, aumentare il verde urbano, diversificare le aree coltivate per favorire farfalle, insetti impollinatori e uccelli, combattere l’uso indiscriminato di fertilizzanti e monocolture intensive

I negoziati erano partiti all’insegna del dialogo ma poi si sono arenati per le posizioni divergenti di Socialdemocratici e Popolari sui temi ambientali. Anche il governo italiano è molto critico su alcuni aspetti del testo.

L’opposizione degli agricoltori

Secondo gli agricoltori, la legge ridurrebbe le aree destinate alle attività agricole e forestali. “Diminuirebbe di fatto la nostra capacità di produrre cibo e saremmo più esposti alle importazioni che noi e tante Ong e organizzazioni considerano rischiose. Vogliamo produrre cibo per i cittadini europei e questa legislazione minaccia seriamente questo obiettivo del nostro settore”, ha detto il segretario generale della Copa-Cogeca Pekka Pekkonen.

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