Mangi questa verdura? Attenzione, è piena di pesticidi: scatta l’allerta in Italia

Scatta l’allerta in Italia per i residui di pesticidi nella frutta e nella verdura: Legambiente fornisce un report sui rischi che corriamo.

L’utilizzo di pesticidi è pratica comune in agricoltura. Questi vengono utilizzati per proteggere la frutta da eventuali infestazioni, ma se da un lato proteggono il futuro cibo, dall’altro comportano effetti negativi, sia sull’ambiente che sulla nostra salute. I rischi legati alla contaminazione da pesticidi di frutta e verdura sono davvero elevati, anche se il nostro paese è uno di quelli più attenti in Europa.

Se gli agricoltori italiani devono rispettare determinate norme per poter coltivare e poi vendere i loro prodotti, il problema subentra con i prodotti importati da fuori, che sono i più pericolosi e i meno controllati. I dati forniti da Legamente, a seguito di un’indagine sui pesticidi in Italia, danno un quadro chiaro della situazione. A cosa dobbiamo stare attenti?

Pesticidi nella verdura, il report di Legambiente è allucinante: oltre metà della frutta contaminata

Lavare la frutta sotto acqua corrente
Lavare la frutta sotto acqua corrente (Spraynews.it)

Il report di Legambiente fornisce dati allucinanti, tanto che il 55% dei campioni analizzati risulta contaminato da pesticidi, nel 44,1% dei casi risultano tracce di fitofarmaci. La frutta è il prodotto maggiormente a rischio, con il 70% contenente tracce di pesticidi, soprattutto le pere e l’uva. Tracce di fitofarmaci si trovano maggiormente nei peperoni.

Non vanno bene nemmeno le analisi sui cereali, i quali contengono tracce di fitofarmaci al 77,7%, e il vino, con il 61,8%. I pesticidi rinvenuti sono Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram. Sono stati rintracciati persino fitofarmaci vietati dalla Comunità Europa a partire dal 2020. Evidentemente sono ancora utilizzati.

Frutta e verdura contaminate, come comportarsi

Nelle albicocche, arance, banane, ma anche nei peperoni, carciofi, pomodori, è stato riscontrato l’utilizzo di Imidacloprid, un potente pesticida. La verdura è più sicura della frutta, contaminata “solo” al 33%. I più colpiti sono i peperoni, poi i pomodori, contenenti almeno la presenza di un pesticida. Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, si è espresso a riguardo.

“L’Italia si sta dimostrando un esempio virtuoso per tutta l’Europa, con la riduzione progressiva di pesticidi e sempre più aziende che stanno puntando sul biologico”, ha affermato Zampetti. Tuttavia, occorre rafforzare i controlli, sia in Italia che all’estero, perché ancora oggi filtrano troppi prodotti contaminati, arrivando sugli scaffali dei nostri mercati e supermercati.

Entro il 2030, nella UE, bisogna arrivare almeno al 62% del taglio dei pesticidi. Nel frattempo, come abbiamo spesso ribadito, quando si porta a casa frutta e verdura, occorre sempre lavarla correttamente prima di consumarla, cercando di eliminare ogni traccia di pesticida.

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