Medical drama, quali sono stati i più importanti nella storia delle serie tv?

I medical drama, ormai da diversi anni, appassionano milioni di persone in tutto il mondo, ma quali hanno segnato maggiormente la storia della tv?

C’è stata un’epoca in cui George Clooney indossava un camice bianco, e il suo ruolo non è passato inosservato. È stato il pediatra Doug Ross nella serie TV “E.R. – Medici in prima linea” un’esperienza che ha catturato l’attenzione di Hollywood nel 1994. Successivamente, nel 2004, è arrivato il famoso Dr. House, che ha rivoluzionato il genere del medical drama. Poco dopo, nel 2005, è nata la longeva serie “Grey’s Anatomy“, dove le corsie dell’ospedale sono diventate anche luoghi dove i medici esplorano e esprimono i propri sentimenti. Insomma, i medical drama che hanno segnato intere generazioni sono molti, ma quali sono i più importanti? Ecco la nostra top 10.

Le 10 serie tv a tema medical drama più influenti

Più di 25 anni di medical drama possono essere riassunti in 10 serie TV che consigliamo di rivedere in streaming. Queste serie non si limitano a raccontare malattie, interventi chirurgici, morte e storie dolorose, ma affrontano anche relazioni amorose e amicizie. Tra queste serie, sono inclusi due titoli italiani, dimostrando che il genere ha guadagnato popolarità nel nostro paese, specialmente in questo periodo di pandemia. Tra i titoli menzionati ci sono “Doc – Nelle tue mani“, con Luca Argentero impegnato nella seconda stagione, e “La linea verticale” di Mattia Torre, autore di “Boris” e vincitore postumo del David di Donatello per la migliore sceneggiatura con “Figli“, sempre con Valerio Mastandrea.

E.R. – Medici in prima linea. “E.R. – Medici in prima linea” è stato l’antesignano dei medical drama, contribuendo a definire il genere e stabilire le sue regole. Questo successo è stato ispirato dai racconti di Michael Crichton, che hanno servito da base per la serie. Tra il 1994 e il 2009, ha catturato l’entusiasmo del pubblico americano e internazionale. La partenza di George Clooney, che interpretava il pediatra Doug Ross al County General Hospital di Chicago, alla fine della quinta stagione, è stata un duro colpo, soprattutto per le fan. Con le sue 15 stagioni e 331 episodi, “E.R.” ha conquistato 116 premi, tra cui ben 23 Emmy. La sua caratteristica distintiva è stata l’attenzione alla veridicità e all’accuratezza del linguaggio medico. Essendo una serie pionieristica nel suo genere, ha influenzato profondamente molte serie successive ambientate tra i corridoi frequentati dai camici bianchi, tra cui “Grey’s Anatomy,” “Chicago Med” e “Dr. House.”

George Clooney nei panni di un medico nella serie E.R. Medici in prima linea
Foto | iodonna.it – Spraynews.it

Doc – Nelle tue mani. Le riprese della seconda stagione di “Doc – Nelle tue mani” sono attualmente in corso. Questa serie televisiva ha stabilito dei record, attirando una media di otto milioni di telespettatori su Rai1, proprio durante il primo lockdown, ottenendo un successo inaspettato. Luca Argentero interpreta il dottor Andrea Fanti, un personaggio ispirato alla vera storia del medico Perdante Piccioni, che ha perso la memoria a seguito di un incidente. Nella serie, uno sparo cancella dodici anni di vita di Fanti. Da paziente, lui torna nelle corsie dell’ospedale per esercitare la professione medica, ma con uno spirito rinnovato e nuovi stimoli. Inoltre, cercherà di ricostruire la sua vita sentimentale.

La linea verticale. Mattia Torre ha portato la sua personale esperienza come malato oncologico nelle pagine del libro “La linea verticale” e nei successivi otto episodi dell’omonima serie del 2018, in cui hanno recitato Valerio Mastandrea e Greta Scarano. La trama ruota attorno a Luigi (interpretato da Mastandrea), che deve affrontare un delicato intervento chirurgico dopo aver scoperto di avere un tumore. L’autore di “Boris,” purtroppo scomparso due anni fa, ha affrontato questo argomento delicato con un tocco surreale e divertente, come solo lui sapeva fare. Il risultato è stato un medical drama dal tono tragicomico. Recentemente, Mattia Torre ha ricevuto il David di Donatello postumo per la sceneggiatura del film “Figli.”

Dr. House – Medical Division. “Dr. House” è un altro pilastro del genere dei medical drama, forse inimitabile. Ha portato una ventata di novità nel mondo dei medical drama grazie al suo protagonista, Gregory House, interpretato da Hugh Laurie, che è diventato una star della televisione proprio grazie a questo ruolo. House è un personaggio scorbutico, intollerante verso le regole e dotato di un pessimo carattere, ma come ha affermato l’attore: “Mi farei curare da lui.” Hugh Laurie ha una profonda conoscenza della medicina nella serie e è in grado di diagnosticare le malattie meglio di chiunque altro. La serie si distacca dagli stereotipi del medico-eroe, poiché al Dr. Laurie non interessa il paziente in quanto individuo, ma piuttosto la malattia in sé. Tra le sue battute più memorabili: “Questo posto è pieno di malati, se mi sbrigo riesco a evitarli.” La serie è stata trasmessa su Fox dal 2004 al 2012, per un totale di otto stagioni.

The Good Doctor. “The Good Doctor,” iniziata nel 2017, ha rappresentato un’innovazione nel genere del medical drama ed è forse la serie più coraggiosa dopo “Dr. House.” Il protagonista è il chirurgo Shaun Murphy, interpretato da Freddie Highmore, noto anche per il suo recente ruolo nella serie “Leonardo.” Shaun è un medico di talento affetto da autismo e sindrome di savant, la stessa condizione del personaggio interpretato da Dustin Hoffman nel film “Rain Man.” Shaun è la figura centrale attorno a cui ruota la serie, ideata da David Shore, creatore anche di “Dr. House.” Nell’ultima stagione, la quarta, la serie affronta anche il tema del Coronavirus.

Grey’s Anatomy. “Grey’s Anatomy” è diventato il medical drama più longevo nella storia della televisione, con ben 17 stagioni e una 18ª in lavorazione. Sorprendentemente, la creatrice Shonda Rhimes inizialmente non aveva scommesso sulla sua durata, e la ABC aveva inserito la serie all’ultimo posto nel palinsesto estivo come programma secondario. Tuttavia, i telespettatori hanno risposto in modo opposto, sviluppando un forte attaccamento al personaggio di Meredith Grey, interpretato da Ellen Pompeo, e alle sue vicende personali, sentimentali (come quella con il marito Derek Shepherd, interpretato da Patrick Dempsey, che ha lasciato la serie alla fine dell’undicesima stagione, causando un trauma per il pubblico femminile) e alle dinamiche conflittuali e ai legami d’amicizia che si sviluppano tra i corridoi del Seattle Grace Hospital.

New Amsterdam. La prima stagione di “New Amsterdam,” iniziata nel 2018, è ora disponibile su Netflix. La serie ci porta nel Bellevue Hospital di New York, l’ospedale più antico d’America, insieme al medico anticonformista Max Goodwin, interpretato da Ryan Eggold, che diventa anche un paziente quando gli viene diagnosticato un tumore, ma riesce a guarire nella seconda stagione. La terza stagione, che tratta il tema della pandemia e del Coronavirus, è andata in onda su Canale 5 a partire dal primo giugno. La serie esplora fino a che punto i medici possono spingersi, quali sono i loro limiti e come funziona il sistema sanitario americano.

The Knick. In “The Knick” del 2014, Stephen Soderbergh ci trasporta nella New York dei primi del Novecento, precisamente presso il Knickerbocker Hospital, noto come “The Knick.” Qui, un gruppo di chirurghi e infermieri, guidati dal dottor John Thackery, interpretato da Clive Owen, si impegna nella pratica di una medicina innovativa, anche se in quegli anni gli antibiotici non erano ancora stati scoperti. La serie ruota attorno al famoso chirurgo Thackery, un pioniere della medicina che sviluppa nuovi metodi per salvare le vite dei pazienti, nonostante sia afflitto dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. La serie è composta da due stagioni.

The Night Shift. La serie “The Night Shift” del 2014, durante le sue quattro stagioni, ci porta nel “mondo” dei turni di notte dei medici che lavorano al pronto soccorso dell’ospedale San Antonio in Texas. Ciò che rende questi dottori unici è la loro esperienza pregressa in guerra, avendo prestato servizio in Afghanistan e Iraq, il che li rende capaci di affrontare qualsiasi tipo di emergenza e situazione estrema. La serie affronta anche il tema del reinserimento dei veterani di guerra nella società e presenta addirittura un cameo di Michelle Obama. In totale, la serie è composta da quattro stagioni.

Chicago Med. “Chicago Med,” del 2015, è lo spin-off di “Chicago Fire.” La serie ruota attorno alle vicende di medici e infermieri del Medical Center di Chicago, che erano già comparsi in alcuni episodi di “Chicago Fire.” Nel pronto soccorso, questo gruppo di colleghi non solo si dedica ad aiutare i pazienti, ma è anche al centro di intriganti e altalenanti relazioni sentimentali, seguendo un modello simile a “Grey’s Anatomy.” A guidare la squadra di medici c’è il Dott. Daniel Charles, interpretato da Oliver Platt, che è il primario del reparto di psichiatria e riesce a instaurare un legame speciale con ogni paziente, anche se spesso dimentica di prendersi cura di se stesso.

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