Sapevi che esiste una piccola Petra anche in Toscana?

La città intagliata nella roccia di Petra, in Giordania, è una delle sette meraviglie del mondo moderno. Per averne un assaggio si può prenotare una visita nel deserto giordano, oppure arrivare comodamente sulla costa di Livorno, in uno splendido parco di tombe etrusche che ricordano l’antica città dei Nabatei

Che la Toscana sia una fantastica regione italiana, dove si può trovare mare, montagna, verde, buon vino, arte e cucina non è una novità. Ma se ospitasse anche una delle sette meraviglie del mondo moderno? Magari quella incastonata in mezzo alle gole del deserto, piena di tombe maestose incise sulla pietra?
Si scherza. Petra rimane dov’è nata duemila anni fa, in Giordania.

Ma tra le dolci colline toscane, con vista sul mare cristallino del Golfo di Baratti, il Parco Archeologico di Baratti e Populonia è un tesoro di antichità etrusche e romane che molti definiscono la “piccola Petra” della Toscana. Scopriamo insieme perché.

La vera Petra

Partiamo dalla vera Petra, quella appartenuta anticamente alla civiltà dei Nabatei, costruita tra il 100 e il 200 d.C., a cui ancora oggi si arriva solo dopo un lungo sentiero a piedi tra le ripide gole del deserto della Giordania. Ci si accorge di essere arrivati perché a un certo punto ci si staglia davanti la facciata di un tempio scolpita sulla pietra rosa del fianco di una parete rocciosa. Quello è il Tesoro, uno dei simboli più famosi dell’antica città.

Foto dal basso di un tempio rosa incastonata sulla pietra di una parete montana
Foto Unsplash | @BrianKairuz – Spraynews.it

In realtà, per quanto aleggino ancora diverse leggende sulle origini di Petra, ciò che è sicuro è che quelle che si visitano oggi addentrandosi nella pietra sono per lo più tombe e imponenti santuari, il che è esattamente quello che si può trovare visitando il Parco di Baratti e Populonia, in Toscana.

Le tombe etrusche

Il sito archeologico toscano sorge in provincia di Livorno su luogo che un tempo era Populonia, una delle più importanti città etrusche, famosa per la lavorazione del ferro. Le tracce di questa antica civiltà sono ancora oggi conservate nelle numerose tombe disseminate nel parco, alcune delle quali risalgono a quasi tremila anni fa.
Le tombe etrusche sono, insieme alla natura circostante, tra le attrazioni principali del parco, e variano da semplici fosse a imponenti tumuli. Ogni tomba racconta un pezzo di storia e ricrea un quadro affascinante della vita dell’antichità, perché sono luoghi dove la morte vuole ricordare l’esistenza di chi vi è sepolto, le attività quotidiane, la ricchezza, la socialità e altri aspetti.

Due turisti guardano davanti a loro di spalle i resti di antiche tombe etrusche rocciose in mezzo ad un parco verde
Foto | @CostaDegliEtruschi.it – Spraynews.it

l soprannome di “Piccola Petra” deriva proprio dalla somiglianza tra le tombe scavate nella roccia di Populonia e quelle della famosa città giordana. Questa similitudine, insieme alla bellezza naturale del parco, contribuisce a creare un’atmosfera unica, che fa sentire i visitatori come se avessero fatto un salto nel tempo, di circa tremila anni indietro, e nello spazio, di circa 4000 chilometri verso il Mar Rosso.

La varietà naturale del parco

Il parco di Populonia e Baratti si estende per oltre 80 ettari e offre una grande varietà di ambienti naturali: spazia da dense foreste a prati fioriti, da coste rocciose a spiagge sabbiose. Questa diversità di esperienze e panorami rende il parco una destinazione incantevole non solo per gli appassionati di storia, ma anche per gli amanti della natura.

Sono numerosissimi i percorsi che si possono intraprendere per attraversare il parco e godere delle sue viste, e tra questi spicca sicuramente quello che conduce al punto panoramico di Populonia Alta, da dove si gode una vista mozzafiato sul Golfo di Baratti e sull’Isola d’Elba.

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