Allarme benzina, aumentano i prezzi: il motivo

Con la crisi di Suez è allarme benzina, i prezzi del carburante potrebbero subire fortissimi rincari: aumentano i costi di acquisto e trasporto.

La guerra in Medio Oriente e le restrizioni, in particolare sul canale di Suez, stanno stravolgendo le dinamiche geopolitiche arabe e anche quelle europee. In particolare, gli esperti sono preoccupatissimi per i rifornimenti di carburante. Date le difficoltà, con Suez bloccato, le navi mercantili dovranno circumnavigare l’Africa, triplicando i costi di acquisto e di trasporto del carburante e non solo.

Si stima che ogni famiglia, composta da 4 elementi, subirà un incremento annuale di oltre 400 euro. Dopo la guerra in Ucraina, ora la guerra in Medio Oriente complica maggiormente la situazione, e non c’è respiro per le famiglie europee. La crisi nel Mar Rosso darà origine a un incremento spaventoso di numerosi prodotti importanti. Tra questi, ovviamente, il più acquistato: il carburante.

Aumentano i prezzi della benzina, è allarme in tutta Europa per il caro carburante

Rifornimento carburante
Rifornimento carburante (Spraynews.it)

Tutti consumatori europei subiranno gli incrementi scatenati dalle crescenti tensioni geopolitiche mediorientali. Prezzi e tariffe in aumento coinvolgeranno diversi settori, pesando sulle spalle delle famiglie. Assoutenti calcola che ogni famiglia italiana, nel 2024, dovrà spendere circa 400 euro in più rispetto allo scorso anno. Un salasso.

Benzina, ma anche bollette del gas e dell’elettricità, subiranno forti rincari, per via delle difficoltose importazioni. Il canale di Suez è fondamentale per importare prodotti ed energia dall’Oriente in Europa. Su questo percorso si basa circa il 40% del nostro import-export. Parliamo di un commercio che vale 154 miliardi di euro.

Il blocco del canale di Suez mette in crisi l’Europa

Ora, con la chiusura del canale di Suez e le tensioni nei pressi del Mar Rosso, la rotta delle navi è cambiata, e il trasporto è rallentato, costretto a subire dannosi ritardi. Tutto ciò, ovviamente, incide sull’acquisto e sulla consegna dei prodotti, e di conseguenza sulle tasche dei cittadini europei.

Le petroliere, ora, impiegano tre volte il tragitto che facevano fino a poche settimane fa. Il listino delle pompe di servizio è già aumentato del 10%. Il prezzo medio della verde potrebbe raggiungere presto 1,950 euro al litro. Oltre alla benzina in aumento, che potrebbe tornare a sfiorare i 2 euro al litro tra non molto, occorre affrontare anche i rincari energetici, con il gas che, nelle ultime ore, è balzato a 32 euro al MWh, subendo un incremento del 4%.

La tariffa di gas e luce, in discesa da qualche tempo, ora potrebbe tornare a salire. Insomma, non c’è tregua, e già si parla dell’1% in più di inflazione nel 2024. Un tunnel senza fine, per un periodo storico davvero delicato, che potrebbe cambiare il mondo per sempre.

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