Politico incapace beccato ad usare ChatGPT per scrivere nuova proposta di legge: è successo davvero

Usare ChatGPT per scrivere una legge? Qualcuno lo ha fatto veramente: ecco chi è il politico che ha trasformato il chatbot in un legislatore.

ChatGPT finora ci era noto in veste di “assistente alla copiatura” degli studenti o come geniale suggeritore di attività imprenditoriali, come ha scoperto qualche tempo fa tale Jackson Fall, che ha pensato di trasformare il chatbot in una gallina dalle uova d’oro assegnandogli un budget da investire in un business online.

Ma ci sono anche, come dicevamo, gli studenti che hanno guardato alla creatura di OpenAI come a una sorta di Bengodi della frode scolastica, capace di mettere a loro disposizione infinite praterie di testi copiabili. Una succosa opportunità, a dir poco, per intere schiere di studenti scansafatiche. Insomma, se ChatGPT come passatore di testi ad uso scolastico o come imprenditore non è una novità, il ChatGPT-legislatore ancora ci mancava.

ChatGPT per scrivere le leggi? Ecco dove è successo

Una lacuna adesso prontamente colmata, riferisce l’Associated Press. Ci ha pensato un politico brasiliano di nome Ramiro Rosário, consigliere comunale nella città meridionale di Porto Alegre. La scorsa settimana il consigliere Rosário ha rivelato infatti che la legislazione approvata nel mese di ottobre è stata scritta usando proprio ChatGPT.

Stando ad AP, Rosário avrebbe chiesto al chatbot di OpenAI di scrivere una proposta di legge per permettere ai contribuenti di non sborsare il becco di un quattrino per la sostituzione dei contatori del consumo d’acqua. Un compito che ChatGPT naturalmente ha eseguito alla perfezione. Successivamente il consigliere di Porto Alegre si è presentato in consiglio comunale con la sua proposta chiedendo ai suoi 35 colleghi consiglieri di approvarla senza rivelare loro che l’aspirante “legislatore” era l’intelligenza artificiale più famosa del mondo.

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Ramiro Rosário, il politico brasiliano che ha fatto scrivere una legge a ChatGPT (Foto Instagram @ramirorosario) – spraynews.it

«Sarebbe ingiusto nei confronti della popolazione correre il rischio che il progetto non venga approvato semplicemente perché è stato scritto dall’intelligenza artificiale», così Rosário si è giustificato con Associated Press. Stessa posizione “autoassolutoria” riguardo al fatto di aver mentito agli altri consiglieri comunali: Rosário è convinto che se avesse rivelato loro che l’autore della legge era ChatGPT la proposta di legge non avrebbe avuto alcuna chance di essere votata (come dargli torto, del resto?).

Si dice che l’imperatore Caligola volesse nominare senatore il suo cavallo. I politici del XXI secolo saranno tentati di fare la stessa cosa coi robot? Non è da escludere, come prova il caso del consigliere brasiliano.

Va detto che non è la prima volta che il chatbot si cimenta in qualche atto legislativo. Era ricorso ai suoi servizi già il senatore dello stato del Massachusetts Barry Finegold che aveva chiesto ironicamente a ChatGPT di scrivere il suo disegno di legge che si prefiggeva di richiedere alle aziende che impiegano chatbot con IA di adottare misure di sicurezza e di valutazioni del rischio in modo che il governo potesse comprendere i loro algoritmi.

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