Simone Bolelli, il veterano dei tennisti italiani: 9 anni fa, aveva già fatto la storia

Non c’è solo Jannik Sinner a far sognare l’Italia del tennis: Simone Bolelli, in coppia con Vavassori, ha già scritto la storia ed è la seconda volta.

Il mondo dello sport italiano, e non solo gli appassionati di tennis, nella notte appena trascorsa, era preso totalmente da quella che era una semifinale che sapeva di storia: si sono infatti affrontati Jannik Sinner e Novak Djokovic. Il giovane altoatesino, per la terza volta in pochi mesi, ha piegato la resistenza del numero uno al mondo, staccando così il biglietto per la sua prima finale in carriera di uno Slam.

Sebbene le carriere nel tennis siano davvero ricche di insidie e incertezze, sono in molti a essere convinti che questa per Sinner sia solo la prima di una serie di finali che raggiungerà nel corso della sua carriera, e d’altronde è difficile da smentire chi ha un’idea del genere, trattandosi di un ragazzo di nemmeno 23 anni. Da un lato, un talento nascente e dall’altro ecco il grande veterano del tennis italiano, il bolognese Simone Bolelli.

Lo ha fatto un’altra volta: Simone Bolelli di nuovo in finale agli Australian Open

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L’esultanza di Bolelli e Vavassori (Spraynews.it)

A 38 anni suonati, il tennista azzurro – che ha esordito tra i professionisti oltre vent’anni fa – si gioca in coppia con Andrea Vavassori la sua seconda finale in un torneo dello Slam. Il doppio azzurro ha avuto la meglio sui tedeschi Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer, al termine di una semifinale epica. Tra Bolelli e Vavassori ci sono dieci anni di differenza, ma anche un feeling e un’amicizia che fanno bene a questo sport.

Se la giocano oggi, 26 gennaio, contro l’indiano Rohan Bopanna e l’australiano Matthew Ebden, teste di serie numero 2 e sicuramente favoriti. Ma una finale è una finale e Simone Bolelli lo sa bene: lui l’ultimo atto dell’Australian Open lo ha già vissuto da vicino, e ne è uscito vincitore. Era il 2015 e in coppia con lui c’era un’altra pietra miliare del tennis nostrano, Fabio Fognini.

Per Bolelli e Vavassori, comunque, è già un successo essere arrivati fino in fondo da outsider: i numeri parlano chiaro, è la quinta finale conquistata da una coppia italiana, in precedenza ci erano riusciti solo Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola in tre occasioni, vincendo solo una volta, il Roland Garros del 1959 e appunto Bolelli e Fognini nel 2015 in Australia.

A proposito di numeri, Simone Bolelli è riuscito ad arrivare almeno in semifinale in tutti e quattro i tornei dello Slam, nell’arco di quasi 15 anni a partire da quella agli US Open del 2011: nessun italiano come lui, che nel frattempo è diventato il più anziano ad aver vinto una Coppa Davis, nel 2023. Potrebbe diventare il primo italiano a vincere due volte uno Slam nel doppio.

E sempre a proposito di numeri, oggi Simone Bolelli si trova di fronte un’altra leggenda: l’indiano Rohan Bopanna, che di anni ne ha addirittura quasi 44 e che da lunedì, comunque vada la finale di oggi, si troverà a essere il più anziano ad aver raggiunto il primo posto nel ranking ATP.

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