Vitamina D, i benefici per il cuore che nessuno conosce: il nuovo studio

Uno studio ha rivelato come la vitamina D apporti benefici al cuore riducendo il rischio di infarto nelle persone sopra i 60 anni con colesterolo alto.

La vitamina D è necessaria per lo svolgimento di numerose funzioni biologiche come l’omeostasi e il metabolismo del calcio e del fosfato. Promuove la crescita dello scheletro, il rimodellamento osseo e previene la degenerazione legata all’età. In più favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e del magnesio, riduce le infiammazioni e agisce positivamente sulle funzioni immunitarie e neuromuscolari.

Noi assumiamo vitamina D tramite l’esposizione alla luce solare e attraverso alcuni alimenti ricchi di vitamina D come pesce, fegato e tuorlo d’uovo. Avere il giusto apporto risulta abbastanza determinante – secondo un recente studio – anche in relazione agli eventi cardiovascolari. Nello specifico, gli integratori di vitamina D potrebbero ridurre il rischio di infarto e di altri disturbi cardiaci nelle persone over 60. Lo studio è stato condotto presso il QIMR Berghofer Medical Research Institute nel Queensland, in Australia.

Vitamina D e benefici sul cuore, lo studio rilevatore

La ricerca ha coinvolto 21 mila uomini e donne di età compresa tra i 60 e gli 84 anni. Sono stati somministrati 60 mila UI di vitamina D più dei placebo per cinque anni. I risultati hanno registrato eventi gravi cardiovascolari per più di 1.300 partecipanti (7% placebo, 6% vitamina D).

Vitamina D e cuore i reali benefici
Cosa ha rivelato l’indagine: davvero un dato particolare – Spraynews.it

Tra i partecipanti che hanno assunto vitamina D rispetto al placebo si sono registrati sei eventi in meno ogni mille. Un dato non statisticamente significativo secondo i ricercatori con riferimento alla relazione tra vitamina D e ictus, infarto del miocardio o trattamento dei vasi ostruiti nel cuore.

Tra chi ha assunto vitamina D il tasso di attacchi cardiaci registrato si è attestato su un -19% mentre il tasso di rivascolarizzazione coronarica è risultato inferiore dell’11%. I risultati hanno cominciato ad assumere rilevanza nei pazienti che stavano assumendo statine e farmaci cardiovascolari. I ricercatori hanno calcolato che 172 persone avrebbero avuto bisogno di assumere integratori di vitamina D pur non avendo carenza per prevenire un grave evento cardiovascolare.

Significa, dunque, che l’indagine ha rivelato come le persone con rischio maggiore di eventi cardiovascolari potrebbero dover assumere vitamina D pur non avendo carenze. Tuttavia dovrebbero anche essere informati che la correlazione è debole in modo tale da poter scegliere in totale autonomia se spendere soldi o meno per tentare di diminuire la possibilità di insorgenza di un infarto. Se avete qualsiasi dubbio rivolgetevi al vostro medico curante, lui vi saprà indicare la soluzione migliore nel vostro caso specifico

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