Acquisto prodotti scaduti, attento al supermercato: solo così ottieni subito il rimborso

Quali sono i diritti del consumatore se al supermercato acquista prodotti che sono scaduti senza accorgersene? Vediamoli.

Nella frenesia della spesa settimanale, è possibile incappare nell’acquisto involontario di prodotti alimentari scaduti. Una volta tornati a casa, sorgono domande su cosa fare e quali siano i diritti del consumatore in tali situazioni spiacevoli. Fortunatamente, esistono leggi e regolamenti che proteggono i consumatori da situazioni come queste.

Il consumatore, infatti, ha il diritto di essere risarcito o di ottenere la sostituzione del prodotto scaduto, a condizione che conservi lo scontrino di acquisto. Nel momento in cui ci si accorge dell’errore, è essenziale non gettare via lo scontrino, poiché rappresenta la prova dell’acquisto e può essere richiesto dal supermercato per procedere con il rimborso o la sostituzione.

La normativa a tutela dei consumatori è chiara: se un prodotto alimentare è commercializzato con una data di scadenza superata, il cliente ha il diritto di ricevere un rimborso completo o un prodotto equivalente in sostituzione. Questo principio si applica a tutti i generi alimentari, dall’ortofrutta al reparto surgelati.

Quando il consumatore ingerisce cibo scaduto

Se, purtroppo, il consumatore si accorge di aver ingerito cibo avariato solo dopo aver avuto conseguenze negative sulla salute, ha diritto a richiedere un risarcimento al venditore. In questo caso, è fondamentale conservare lo scontrino e documentare in modo accurato le conseguenze dannose del cibo avariato dal punto di vista medico. Un certificato del medico di famiglia e testimoni oculari possono essere utili per dimostrare la correlazione tra il consumo del prodotto difettoso e la salute compromessa. Il codice del consumo garantisce il consumatore nel caso in cui il produttore o il fornitore siano responsabili della vendita di un prodotto difettoso che ha causato danni alla salute del consumatore.

cibo scaduto cosa fare
Cosa fare in caso di cibo scaduto (spraynews.it)

L’art. 5 della Legge n. 283/1962 specifica che mettere in vendita prodotti scaduti e pericolosi per la salute è un reato. Tuttavia, è importante notare che la Corte di Cassazione ha precisato che la responsabilità penale ricade sull’addetto specificamente incaricato del posizionamento dei prodotti sugli scaffali. Questo sottolinea l’importanza di una gestione scrupolosa e responsabile del personale addetto alla gestione e alla disposizione dei prodotti nelle vetrine dei supermercati. La vendita di cibo scaduto è un problema serio che non solo danneggia i consumatori ma può anche avere ripercussioni legali significative per i venditori. La consapevolezza dei propri diritti da parte dei consumatori è fondamentale per garantire un mercato alimentare sicuro e responsabile.

In conclusione, quando si tratta di acquisti alimentari, la consapevolezza e la difesa dei propri diritti sono fondamentali. Conservare lo scontrino e documentare eventuali danni alla salute sono passaggi cruciali per ottenere un rimborso o un risarcimento. Allo stesso tempo, la responsabilità penale per la vendita di cibo scaduto sottolinea l’importanza per i venditori di adottare pratiche di gestione sicure per garantire la sicurezza e la fiducia dei consumatori.

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