Ci hai fatto caso che gli sbadigli sono contagiosi e non puoi resistere? C’è un motivo preciso perché succede e non è la stanchezza

Cosa c’è dietro il fenomeno dello sbadiglio contagioso, che tutti abbiamo provato almeno una volta? Lo sveliamo in questo articolo

Lo sbadiglio è un atto involontario che si verifica in risposta a vari stimoli. Le cause principali dello sbadiglio includono noia, stanchezza, sonnolenza, stress e, in alcuni casi, la fame. Nel regno animale, lo sbadiglio può anche essere associato a segnali di fame o stress. Anche gli “sbadigli contagiosi” sono un fenomeno universale. Ma vi siete mai chiesti perché si diffondano così facilmente da una persona all’altra?

Perché si sbadiglia?

Lo sbadiglio coinvolge l’apertura improvvisa della bocca e una profonda inspirazione seguita da una chiusura della bocca. Sebbene gli esperti non abbiano ancora identificato una spiegazione definitiva, esistono diverse teorie sul motivo per cui succede. Ecco alcune delle spiegazioni più accettate:

Regolazione della temperatura del cervello: Una delle teorie principali è che lo sbadiglio aiuta a regolare la temperatura del cervello. Quando sbadigliamo, inghiottiamo aria fresca e fredda che riduce la temperatura del sangue nel cervello. Questo può aiutare a raffreddare il cervello, specialmente quando si è stanchi o si avverte sonnolenza, situazioni in cui il cervello tende a surriscaldarsi.

Aumento dell’attività cerebrale: Alcuni studi suggeriscono che lo sbadiglio può servire a aumentare temporaneamente l’attività cerebrale. Durante uno sbadiglio, si verifica un aumento temporaneo del flusso sanguigno al cervello, il che potrebbe contribuire a migliorare la vigilanza e la concentrazione.

Risposta alla stanchezza e alla sonnolenza: Lo sbadiglio può essere una risposta naturale alla stanchezza, alla noia o alla sonnolenza. Quando il corpo inizia a sentirsi affaticato, lo sbadiglio può essere un meccanismo per “svegliarsi” e recuperare la concentrazione.

Risposta allo stress: In alcune situazioni, lo sbadiglio può essere una risposta allo stress o all’ansia. Quando ci sentiamo tesi o nervosi, potremmo sbadigliare involontariamente.

La funzione evolutiva

Sebbene non sia ancora completamente chiaro perché gli sbadigli contagiosi esistano, alcuni scienziati ritengono che possano avere una funzione evolutiva. Nel passato, il fatto di sbadigliare contemporaneamente con gli altri membri del proprio gruppo poteva favorire il senso di coesione sociale e sincronia. Questo comportamento avrebbe potuto rafforzare i legami tra gli individui di un gruppo, rendendoli più uniti e cooperativi.

Il comportamento contagioso

I ricercatori si riferiscono al fenomeno degli sbadigli contagiosi come “sbadigli spontanei“. Questi non sono causati da sonnolenza o stanchezza, ma sono una risposta automatica a uno stimolo esterno, ossia il vedere o sentire qualcun altro sbadigliare. Questo comportamento si verifica in molte specie animali, non solo negli esseri umani, ed è stato osservato in scimpanzé, cani, uccelli e persino pesci. È un esempio di come il comportamento di un individuo possa influenzare quello di un altro. Il fenomeno è strettamente legato ai cosiddetti “neuroni specchio”. Sì, ma cosa sono questi neuroni specchio?

I neuroni specchio sono una scoperta neuroscientifica fondamentale perché sottolineano quanto il nostro cervello sia progettato per la comprensione e l’interazione sociale. Questi neuroni si trovano principalmente nelle aree del cervello coinvolte nei processi decisionali, nell’apprendimento motorio e nell’empatia, e infatti si attivano quando osserviamo qualcun altro compiere, in questo caso, lo sbadiglio. In sostanza, quando vediamo qualcuno sbadigliare, i nostri neuroni specchio si attivano, e questo ci porta a replicare involontariamente il gesto. Il nostro cervello ci fa imitare ciò che vediamo per cercare di comprendere meglio le emozioni della persona che sta sbadigliando.

sbadiglio contagioso tra mamma e figlio
Immagine | pexels @rdnestockproject – spraynews.it

Inoltre, uno studio condotto su un campione di 104 persone durante cinque anni ha rivelato che uomini e donne sbadigliano in egual misura, ma alcune categorie si contagiano di più. In particolare, parenti e amici sembrano più inclini a contagiarli, e le donne sembrano più sensibili rispetto agli uomini, probabilmente a causa della loro maggiore empatia, che è stata spesso associata alla maternità e confermata da vari studi.

Empatia sociale e disturbi correlati

La relazione tra lo sbadiglio contagioso e l’empatia sociale ha portato a ricerche interessanti, in particolare nello studio dei disturbi correlati all’empatia. Ad esempio, il fatto che i bambini con spettro autistico siano meno inclini a replicare uno sbadiglio contagioso potrebbe essere collegato alle loro sfide nell’empatia sociale. In altre parole, i neuroni specchio possono svolgere un ruolo chiave nell’empatia e nell’interazione sociale, e il loro funzionamento può variare in base a fattori individuali e alla presenza di disturbi neurologici.

In conclusione, il fenomeno dello sbadiglio contagioso rappresenta un interessante punto d’intersezione tra biologia, psicologia, e relazioni sociali. La sua connessione con l’empatia evidenzia come le emozioni umane possano essere condivise e comunicate non solo verbalmente, ma anche attraverso reazioni fisiologiche. Questo fenomeno è un ulteriore esempio di quanto sia complessa e affascinante la nostra comprensione delle interazioni umane e dei meccanismi che regolano le emozioni.

Può interessarti anche: “Salute mentale, problemi in costante aumento. Si possono risolvere? Ne parla l’OMS”

Gestione cookie