Conguaglio Irpef, c’è poco da scherzare: qualcuno è rimasto senza stipendio

Praticamente in tutta Italia, il problema dell’improvvisa riduzione degli stipendi a febbraio è ampiamente diffuso: colpa del conguaglio Irpef.

A lungo si è parlato di possibili aumenti in busta paga che avrebbero riguardato i dipendenti pubblici, ma lo scenario che al momento ci troviamo davanti sembra andare in una direzione molto complicata. Si tratta di un fenomeno diffuso e che non fa piacere: quello del conguaglio Irpef, che come una mannaia si è abbattuto su diverse categorie di lavoratori, i quali in questi giorni hanno a che fare con amare sorprese in busta paga.

In sostanza, che cosa sta succedendo? I sindacati e in particolare le rappresentanze sindacali della scuola denunciano l’improvvisa riduzione degli stipendi a febbraio. Per qualcuno si tratta di qualche decina di euro, ma per altri la questione è più seria: ci sono situazioni limite, anche se fortunatamente i casi estremi in cui lo stipendio si avvicina quasi allo zero sono rari.

Perché il conguaglio Irpef azzera gli stipendi: si corre ai ripari in un solo modo

cosa comporta il conguaglio IRPEF
Conteggi del conguaglio IRPEF (Spraynews.it)

Il tutto mentre di lavoro si continua a morire e ieri abbiamo registrato l’ultima strage, inoltre sembrano promesse da marinaio, al momento, quelle che parlano di stipendi in aumento nell’anno solare 2024. I sindacati, in queste ore, raccolgono le proteste e in diverse dichiarazioni riassumono il dispiacere e lo shock di molti lavoratori della scuola, dall’insegnante al personale amministrativo e collaboratori.

Questa situazione non sembra lasciare scampo a nessuno e anzi coinvolge davvero tutti, dalle scuole dell’infanzia fino all’università. Per farla molto breve, i lavoratori del comparto scuola in particolare hanno visto una significativa decurtazione nelle loro retribuzioni per effetto del conguaglio fiscale IRPEF relativo al reddito del 2023. Ovvero il calcolo definitivo delle imposte ha fatto sì che tanti lavoratori avessero un debito da saldare.

E che appunto viene decurtato tutto assieme dalla busta paga: una situazione che è generalizzata e che varia da soggetto a soggetto. La maggior parte dei lavoratori – ovvero il 92% del campione intervistato in un sondaggio – ha subito una riduzione superiore ai 100 euro, ma oltre un lavoratore su 10 si è visto decurtare lo stipendio di oltre 800 euro.

Pur essendo il conguaglio IRPEF una consuetudine, secondo i sindacati, quest’anno la questione è più seria, perché i tagli agli stipendi sono eccessivi. Oltre al pagamento delle tasse, è la modalità e la frequenza dei conguagli che sono problematici, mettendo in difficoltà i lavoratori e le loro famiglie, sostengono i sindacati, che ritengono doveroso quantomeno rateizzare il conguaglio e comunque avvertire per tempo.

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