Donatori di sangue, a cosa hanno diritto sul lavoro: permessi e retribuzione

Affrontiamo un argomento molto importante, la donazione di sangue. Scopriamo quali sono i diritti dei lavoratori che decidono di compiere un gesto così altruistico.

Chi dona il sangue è un eroe perché salva vite umane. Il riconoscimento più grande è proprio il bene che si fa ma ci sono anche altri benefici per i lavoratori.

In seguito all’appello del noto cantante Fedez in relazione all’importanza della donazione di sangue il numero di donatori è aumentato in pochi giorni. Sperando che non sia solo un fuoco di paglia e che la tematica sia seriamente abbracciata da più persone possibile, vogliamo concentrarci sui vantaggi di una donazione.

Il sangue umano non è riproducibile artificialmente ed è indispensabile per la vita, nei casi di primo soccorso, in chirurgia, per curare alcune malattie come, ad esempio, quelle oncologiche e nei trapianti. Tutti potremmo improvvisamente avere necessità di sangue. Non aspettiamo che quel momento arrivi per capire il vero significato della donazione. Donare è generosità, è un atto volontario gratuito con il quale si manifesta solidarietà. Chi dona abbatte le barriere di razza, ideologia e religione. Esalta il valore della vita di chiunque facendo diventare un piccolo gesto un atto eroico.

I benefici per i lavoratori che donano il sangue

La ricompensa morale non è l’unico beneficio. I lavoratori che donano il sangue possono approfittare di un permesso retribuito per assentarsi dal lavoro ma ad alcune condizioni.

I diritti del lavoratore che dona il sangue
Giorno di permesso per il donatore (Spraynews.it)

Per richiedere il giorno di permesso è necessario che il quantitativo minimo della donazione sia di 250 grammi. Inoltre il prelievo dovrà essere effettuato presso un centro i raccolta riconosciuto dal Ministero della Sanità mobile o fisso. Il lavoratore, poi, è obbligato a comunicare con qualche giorno di anticipo il giorno in cui si recherà a donare il sangue. Sarà il CCNL di riferimento a stabilire con esattezza i tempi del preavviso.

Una volta passato il giorno di permesso, il dipendente dovrà presentare al datore di lavoro il certificato medico attestante la donazione del sangue. Il documento dovrà contenere i dati anagrafici del lavoratore, il giorno e l’ora del prelievo, la quantità di sangue prelevata nonché la sede in cui è avvenuta la donazione.

Tra i benefici del lavoratore che sceglie di donare il sangue ci sono, dunque, 24 ore di riposo a partire dal momento in cui si assenta dal lavoro o dal momento della richiesta se la donazione dovesse avvenire a breve.

Il permesso sarà completamente retribuito dal datore di lavoro che verrà poi rimborsato dall’INPS.

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