Imu 2023, non pagarla: la via rischiosa ma legale per risparmiare un mucchio di soldi

Quale possibilità c’è di non versare l’Imu 2023: il sistema perfettamente legale per non pagare l’Imposta municipale propria, ma occorre fare attenzione.

Il pagamento dell’Imu è previsto per la proprietà di beni immobili, con l’eccezione molto importante delle prime abitazioni (a patto che non siano accatastate come case di lusso con categoria A/1, A/8 e A/9 e con l’avvicinarsi della scadenza, il 18 dicembre, non sono pochi quanti di domandano se esiste una possibilità di non versare questa imposta.

Vi sono, tuttavia, altre possibilità del tutto legali per accedere all’esenzione totale dal pagamento. In questo modo si evita il versamento, ma con delle precisazioni da fare per non incorrere comunque in sanzioni amministrative di una certa gravità. Infatti pur essendo legale una di queste opportunità deve avvenire con delle precauzioni.

Non versare l’Imu, così risparmi tantissimo

Per non pagare l’Imposta municipale propria, vi sono delle opportunità previste dalla legge. Si può cominciare da quella che l’ottimizzazione del patrimonio immobiliare tra parenti. Si tratta di fare una donazione a un parente stretto della seconda abitazione, nella quale chi riceve la donazione sposta la residenza. In tal modo evita il pagamento dell’imposta.

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Esenzioni Imu, il caso della doppia residenza dei coniugi – spraynews.it

Altra soluzione è  l’aggiornamento catastale dell’immobile se in condizioni di non produrre reddito per le gravi condizioni di degrado edilizio (ruderi, immobili con il tetto crollato, abitazioni non agibili). Con la revisione della categoria catastale in F2, gli immobili sono definiti collabenti e quindi esonerati dal pagamento dell’Imu. Esiste infine un’altra possibilità di non pagare l’Imu.

Si tratta della doppia residenza di due coniugi. Infatti, molte coppie per non pagare l’Imu sulla seconda abitazione, spostano la residenza di uno dei due nella seconda casa appunto. In tal modo sono esentati dal pagamento. In passato, per arginare il fenomeno della seconda residenza fittizia, era stato introdotta una regola secondo la quale ogni famiglia poteva avere diritto solo a un’abitazione principale sulla quale non versare l’Imu, anche se posta fuori dal Comune di residenza.

Una sentenza della Corte Costituzionale dell’ottobre 2022 ha ribaltato le cose. Infatti, i giudici costituzionali hanno dichiarato del tutto lecito il fatto che in una famiglia i coniugi abbiamo due residenze diverse, per motivi di lavoro o qualsiasi altra ragione, e quindi diritto a due esenzioni al di là dalla collocazione geografica delle case.

La doppia esenzione spetta quindi ai coniugi con residenze diverse, anche se le case sono situate nello stesso Comune. Sono le amministrazioni comunali che devono vigilare sulla regolarità dello spostamento, verificando l’esistenza di abusi da parte dei coniugi. Vi è questa possibilità quindi, ma occorre sapere che i controlli potrebbero essere più accurati in un caso simile.

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