Le canzoni di successo nascondono un segreto: ecco quale! Ci hai mai fatto caso?

I tormentoni estivi sono fatti apposta per diventare virali e cantati da chiunque e hanno tutti delle caratteristiche comuni

Hai mai sperimentato il fenomeno di ritrovarti a canticchiare continuamente la stessa canzone, soprattutto d’estate, fino a sentirtela come un vero e proprio “verme nell’orecchio”? Questo fenomeno è noto come “earworm” ed è più comune di quanto si pensi. Ecco come come interagisce con il nostro sistema nervoso, e quali sono le caratteristiche che rendono una canzone il tormentone perfetto.

Cos’è l’earworm?

L’earworm è il termine inglese che indica una canzone che rimane intrappolata nella mente per un periodo prolungato. In italiano, si traduce come “verme nell’orecchio” e rappresenta quel brano che sembra riprodursi in modo incessante nella nostra memoria. Questo fenomeno può essere fastidioso e addirittura causare stress e disagio. La chiave per comprendere il fenomeno dell’earworm risiede nel ritornello della canzone. I ritornelli sono spesso composti da frasi ripetute che giocano sull’effetto di “ripetizione” nella memoria. In psicologia, esistono gli effetti di “recenza” (recentemente mostrato) e “ripetizione” che spiegano perché alcune informazioni sono ricordate più facilmente di altre. L’earworm coinvolge principalmente la memoria a breve termine, che può trattenere solo poche informazioni per volta. Il cervello tende a ricordare meglio ciò che è stato mostrato di recente, e i ritornelli delle canzoni sfruttano questo effetto, restituendo il motivo canticchiabile. Nel caso dell’earworm persistente, la corteccia uditiva nel lobo temporale del cervello sembra essere coinvolta in un loop continuo di attivazione neuronale. Tuttavia, i meccanismi biologici di questo fenomeno non sono ancora completamente compresi.

La persistenza di un earworm può influenzare il nostro stato emotivo e cognitivo. Alcune persone potrebbero percepire questo fenomeno come fastidioso o addirittura stressante, mentre altri potrebbero trovarlo piacevole. L’aspetto emotivo della connessione con una canzone potrebbe anche contribuire alla sua tenacia nella memoria. Gli earworm hanno anche un ruolo culturale significativo. Le canzoni che diventano tormentoni spesso riflettono le tendenze musicali e popolari del momento. Questo fenomeno è sfruttato nell’industria musicale e può contribuire alla diffusione virale di determinati brani.

Caratteristiche del tormentone perfetto

Le canzoni che diventano tormentoni spesso condividono alcune caratteristiche. Devono avere ritornelli semplici e orecchiabili, ma allo stesso tempo devono presentare elementi innovativi che sorprendano l’ascoltatore. La semplicità del motivo è cruciale, ma l’aggiunta di piccoli elementi sorpresa, ricorrenti ogni pochi secondi, sembra essere la formula vincente. Il ritmo è un elemento potente. Brani con un ritmo veloce e sincopato, che stimolano una risposta fisica nell’ascoltatore, sono spesso più propensi a diventare successi popolari. Intervalli melodici inusuali, come quelli presenti in alcune famose canzoni, possono superare le aspettative dell’ascoltatore, creando un’esperienza musicale unica. Note di lunga durata, ma con altezza simile, possono contribuire anche alla memorabilità.

vinili e cuffie
Immagine | unsplash @blocks – spraynews.it

Una ricerca dell’Associazione degli Psicologi Americani suggerisce che i brani con ritmo veloce e sincopato, tipici del genere pop, abbiano maggiori probabilità di diventare veri e propri tormentoni.  Un altro studio condotto da ricercatori delle università di Durham, Goldsmiths e Tubinga ha identificato caratteristiche simili. Le canzoni di successo tendono ad avere una scansione in 4/4, uno svolgimento in una sola chiave, un ritmo veloce e un ritornello ripetuto da 2 a 4 volte. Una melodia generica, ma non troppo, sembra essere anche un elemento importante.

Secondo un sondaggio condotto su 3.800 persone, “Bad Romance” di Lady Gaga si è classificato al primo posto, seguito da “Can’t Get You Out of My Head” di Kylie Minogue e “Don’t Stop Believin'” dei Journey. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che questi risultati sono influenzati da fattori ancora non completamente compresi e probabilmente legati alle esperienze individuali di ascolto. Un’altra classifica, basata su oltre 12.000 persone, ha identificato le canzoni più memorabili. Al primo posto c’è “Wannabe” delle Spice Girls, seguita da “Mambo Number 5” di Lou Bega e “Eye of the Tiger” dei Survivor. Queste canzoni sono riconosciute al volo, anche dopo anni, suggerendo che la memorabilità è una chiave importante nel rendere un brano un vero e proprio tormentone.

Nonostante gli sforzi per identificare una formula, gli studiosi sottolineano che la risposta alle canzoni è fortemente influenzata dall’esperienza individuale di ascolto. Ciò significa che le emozioni personali, le esperienze passate e le preferenze individuali giocano un ruolo significativo nella percezione di una canzone.

L’earworm offre uno sguardo affascinante sulla complessità della memoria umana e sulla nostra relazione emotiva con la musica. Esplorare i meccanismi dietro questo fenomeno può aiutarci a comprendere meglio la potente interazione tra il cervello e il mondo sonoro che ci circonda.

Può interessarti anche: “Non solo musica, film e pacchi: ora Amazon Prime offre anche sconti su servizi medici”

Gestione cookie