In Italia esistono professioni lavorative piuttosto introvabili ma che grazie al possesso di alcuni titoli di laurea è possibile ricoprire: di quali si tratta.
La domanda di lavoro in Italia è in costante crescita, ma molte aziende si trovano ad affrontare un problema sempre più pressante: la mancanza di laureati qualificati per colmare le posizioni vacanti.
Secondo l’indagine “Sistema informativo Excelsior” condotta da Unioncamere e Anpal, nel 2023 sono stati riscontrati 768.000 posti di lavoro non coperti, soprattutto nei settori dell’ingegneria elettronica, dell’informatica e dell’assistenza infermieristica.
Italia, con il possesso di queste lauree le opportunità di lavoro aumentano: gli indirizzi speciali
Nonostante un numero considerevole di diplomati e tecnici sul mercato del lavoro, le aziende italiane continuano a lottare per trovare laureati con le competenze specifiche richieste. Circa il 62,9% delle posizioni rimane vacante a causa della mancanza di candidati qualificati.
Rispetto agli anni precedenti, si è verificato un lieve calo nella domanda di laureati, con un’impennata del +23,5% tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, la richiesta di professionisti qualificati rimane elevata, con oltre 1,6 milioni di assunzioni iniziate nel 2023.
Le lauree più richieste dalle aziende italiane includono indirizzi economici, ingegneristici, dell’insegnamento, della sanità e delle scienze. In particolare, le lauree in ingegneria elettronica e dell’informazione sono tra le più ricercate, seguite da quelle nel settore sanitario e paramedico.
Le professioni più richieste e difficili da trovare: il complesso quadro dell’Italia. I numeri
Alcune delle professioni più richieste e allo stesso tempo più difficili da trovare includono ingegneri elettrotecnici e dell’informazione, infermieri e ostetriche, tecnici gestori di reti e sistemi telematici, farmacisti e specialisti in terapie mediche.
Anche professionisti come analisti e progettisti di software, tecnici programmatori, ingegneri energetici e meccanici sono al centro della domanda, ma sono introvabili nel 60% dei casi.
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che l’Italia si trova in fondo alla classifica europea per la percentuale di giovani laureati, con solo il 29,2% dei giovani tra i 25 e i 34 anni che hanno completato un percorso di istruzione terziaria, rispetto al 42% a livello europeo.
La mancanza di laureati qualificati in settori chiave come l’ingegneria e la sanità rappresenta una sfida significativa per le aziende italiane. È fondamentale investire nell’istruzione superiore e promuovere programmi che favoriscano l’accesso a percorsi di studio qualificati per garantire la disponibilità di professionisti qualificati in futuro.